Irish Ferries ha ritirato dal servizio i traghetti
Isle of Inishmore,
Jonathan Swift e
Normandy che operavano rispettivamente sulle rotte Rosslare-Pembroke, Dublino-Holyhead e Rosslare-Cherbourg.
Il ritiro - secondo quanto comunicato ieri dalla compagnia - è temporaneo, ma le motivazioni addotte da Irish Ferries per spiegare la decisione lasciano intendere che lo stato di crisi in cui versa la compagnia è tutt'altro che temporaneo.
«La decisione presa da Irish Ferries di iniziare a ritirare tre dei suoi quattro traghetti dal servizio - ha affermato la compagnia - è stata imposta dal rifiuto di uno dei sindacati (Seamen's Union of Ireland) di unirsi all'altro sindacato (SIPTU) coinvolto nelle trattative con la società per concordare nuove tabelle di di armamento che porterebbero i costi della compagnia in linea con quelli dei suoi principali concorrenti. È stato il tribunale irlandese del lavoro a raccomandare ad entrambi i sindacati di impegnarsi in trattative con la compagnia».
Irish Ferries ha spiegato di trovarsi ad operare in un mercato molto competitivo, con tariffe e noli sempre più bassi. «Attualmente - ha precisato - il costo base per le navi di Irish Ferries sono oltre il 30% superiori rispetto a quelli dei suoi principali concorrenti ed anche più elevati rispetto a quelli degli altri vettori con i quali la compagnia deve competere. Nel tentativo di far fronte a questa situazione, da metà 2003 la compagnia ha avviato un processo che ha l'obiettivo di ridurre le tabelle di armamento a bordo delle sue navi con il proposito di garantirsi risparmi per 3,4 milioni all'anno».