L'Autorità Portuale di Genova accusa l'imprenditore Aldo Spinelli di aver assunto, nell'intricata vicenda del riassetto dell'area del terminal Multipurpose, un «comportamento non certo coerente con la buona fede e con gli assetti territoriali del Multipurpose già decisi». Per l'authority portuale la questione del Multipurpose era ed è archiviata, così come deliberato dal Comitato Portuale nel luglio scorso, quando si è deciso di assegnare i ponti Canepa e Libia su cui ricade il Multipurpose alle imprese Ignazio Messina & C., Genoa Distriport, Tirrenia e Centro Servizi Derna, quest'ultima parte del gruppo presieduto dello stesso Spinelli (
inforMARE del
14 luglio 2004).
È giunta quindi sgradita e giudicata evidentemente inopportuna la decisione di Spinelli manifestata in occasione dell'assemblea di martedì scorso della Terminal Multipurpose Spa che avrebbe dovuto deliberare la cessazione dell'attività dell'azienda: l'imprenditore, in qualità di azionista di minoranza della società, ha offerto otto milioni di euro quale indennizzo per la rinuncia alla concessione sul terminal da parte della compagnia portuale Culmv, contro i quattro milioni di euro che avrebbero dovuto versare i nuovi operatori prescelti dal Comitato Portuale per la gestione dell'area.
L'ente portuale di Palazzo San Giorgio definisce oggi «il comportamento e le determinazioni» di Aldo Spinelli «contraddittorie rispetto ai suoi comportamenti ed ai suoi impegni nei confronti dell'Autorità Portuale».
Ago della bilancia è ora la Culmv, che dovrà scegliere tra l'allettante offerta di Spinelli e il mantenimento del precedente impegno per la sua uscita dalla partita, che è però legato al rispetto del patto sul lavoro del dicembre 2002 che dovrebbe garantire la pace sociale sulle banchine genovesi (
inforMARE del
16 dicembre 2002).
Il console della Culmv, Paride Batini, prende tempo. Palazzo San Giorgio mette però le mani avanti: «siamo sicuri - dice l'Autorità Portuale - che la compagnia rispetterà gli impegni a suo tempo assunti, garantendo il rispetto del patto sociale e non si farà bandire dalle posizioni incredibilmente assunte da Aldo Spinelli».
«Sul porto - è la dura sottolineatura dell'ente portuale - non si può scherzare: esso dà lavoro diretto a circa 10mila persone e ad oltre 40mila nell'indotto».
«Siamo comunque fermamente convinti - conclude l'Autorità Portuale - nel perseguire quelle scelte a suo tempo adottate proprio su sollecitazioni anche dello stesso Spinelli e rivolte ad ottimizzare l'utilizzo degli spazi portuali ed a rispettare un patto sociale voluto dagli utenti del porto di cui l'Autorità Portuale ha da tempo preso atto con soddisfazione».
B.B.