Il porto di Barcellona prevede di realizzare investimenti per 5.287 milioni di euro entro il 2020 per realizzare nuove infrastrutture stradali e ferroviarie e per potenziare quelle esistenti in modo da migliorare i collegamenti con i mercati.
L'iniziativa stata presentata mercoledì scorso al World Trade Center di Barcellona dal sindaco della città catalana, Joan Clos, dall'assessore comunale alla Politica territoriale e alle opere pubbliche, Joaquim Nadal, e dal presidente dell'Autoridad Portuaria de Barcelona (APB), Joaquim Coello, ed ha come obiettivo di convogliare sulla rete ferroviaria il 30% delle merci dirette verso l'Europa attraverso la frontiera con la Francia entro il 2035, contro il 6,6% attuale.
Il piano prevede che 3.743 milioni di euro siano messi a disposizione dal ministero della Marina mercantile, 1.444 milioni di euro dalla Generalitat de Catalunya e 100 milioni di euro da investitori privati.
Gli interventi sulla rete stradale dovranno invece essere portati a termine entro il 2015 e prevedono principalmente, oltre ad altri lavori di sistemazione e potenziamento della rete, la costruzione di una nuova superstrada dedicata soprattutto al traffico delle merci. Quest'opera consentirà di collegare il porto con la A-2 e quindi con l'autostrada B-30.
Il programma prevede di destinare 377 milioni di euro per migliorare la viabilità stradale e ferroviaria interna alla cinta portuale.
Gli interventi - hanno spiegato Clos e Coello - sono necessari in vista del triplicamento della superficie del porto, che comporterà un notevole aumento del traffico portuale, che salirà dagli attuali quaranta milioni di tonnellate e due milioni di container all'anno a 105 milioni di tonnellate e sei milioni di container nel 2015, quando il porto di Barcellona movimenterà volumi di traffico pari a quelli degli scali nordeuropei.
Il presidente di APB ha evidenziato le opportunità che ha di fronte il porto di Barcellona in considerazione del previsto incremento del traffico marittimo nel Mediterraneo ed ha sottolineato la necessità di coglierle facendo del porto catalano la porta d'accesso al mercato europeo.
Nel corso dell'incontro è stato ricordato che attraverso il porto di Barcellona passa il 77% del commercio estero marittimo della Catalogna e il 25% di quello dell'intera Spagna e che lo scalo genera un giro d'affari di 1.012 milioni di euro ed oltre 16.000 posti di lavoro diretti.