L'Ipsema (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo) ha attivato un "Osservatorio sui sinistri marittimi, gli infortuni e le malattie professionali" per monitorare gli incidenti nel settore marittimo ed avere la possibilità di incidere sulle cause che ne sono all'origine.
«L'Osservatorio appena costituito - ha dichiarato oggi il presidente dell'Ipsema, Antonio Parlato
- nasce essenzialmente per rispondere alla crescente domanda di sicurezza a cui l'istituto non intende sottrarsi. L'organismo a cui abbiamo dato vita avrà la funzione di monitorare i casi più frequenti di sinistri per trarne indicazioni utili per la prevenzione degli incidenti che interessano i lavoratori del mare». «Avrà anche il compito - ha spiegato - di analizzare ed elaborare i dati provenienti dagli infortuni nonché quelli delle malattie professionali. Lo scopo è quello di trarne elementi specifici che consentano sia nell'organizzazione del lavoro a bordo che nelle caratteristiche architettoniche della nave di proporre dispositivi funzionali alla prevenzione degli incidenti. Le nostre analisi consentiranno l'osservazione anche dei rischi per la sicurezza della navigazione correlati ad eventuali condizioni fisiche e psicologiche (tossicodipendenze, alcoldipendenze, stress, malattie infettive) che possono colpire i marittimi ed individuare possibili interventi a favore della loro salute e benessere».
L'istituto assicura contro gli infortuni e le malattie professionali i circa 50.000 lavoratori del mare in servizio presso le circa 6.000 imprese marittime presenti sul territorio nazionale. Secondo gli ultimi dati disponibili in possesso dell'Ipsema il tasso di infortuni, riferito all'intero comparto marittimo italiano, risulta intorno al 5%. Nel 2003
, ultimo dato assestato,
l'istituto ha registrato
complessivamente 2.416 incidenti che hanno riguardato per più di metà i marittimi italiani residenti nelle regioni tradizionalmente a vocazione marinara. Il 28,1% sono infatti lavoratori campani, e un altro 28% lavoratori siciliani. Distaccati i marittimi pugliesi 10,4%; seguono i liguri 5,8%, i toscani 5,1% , i calabresi 4%, i laziali per poco più del 3%, i lavoratori veneti 2,1%, quelli marchigiani 2,4%, i sardi 3,7%, gli abruzzesi 1,8%. Percentuale identica per i lavoratori residenti in Emilia Romagna e in Friuli Venezia Giulia: 1,7%. Non mancano i marittimi piemontesi con lo 0,4% e quelli trentini presenti per lo 0,1%. Significativa - ha rilevato Ipsema - anche la percentuale riferita agli infortuni che hanno riguardato il personale non italiano: l'istituto ha registrato in totale 231 incidenti, pari a circa il 10% di quelli complessivi, 137 (il 5,6%) riferiti agli extracomunitari, 94 (il 3,8%) hanno interessato i lavoratori comunitari.