Navantia, la nuova azienda di costruzioni navali militari nata dalla scissione in due entità del gruppo Izar, è stata presentata ieri dal ministro spagnolo dell'Economia e della Finanza, Pedro Solbes, e dal presidente della Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI), Enrique Martínez Robles, e dal presidente di Navantia, Juan Pedro Gómez Jaén.
La nuova società, che era stata denominata provvisoriamente New Izar, è di intera proprietà dell'agenzia governativa SEPI ed è frutto dell'accordo siglato lo scorso dicembre dalla stessa SEPI con i sindacati (
inforMARE del
17 dicembre 2004).
Navantia opererà nei settori della costruzione e propulsione navale, delle riparazioni navali e dei sistemi di armamento. La società opererà anche nel settore civile, a cui sarà dedicato al massimo il 20% dell'attività complessiva.
Nel 2004 i centri di produzione che ora fanno capo a Navantia hanno fatturato globalmente 1.100 milioni di euro. La nuova società ha 5.562 dipendenti impiegati negli stabilimenti di Ferrol, Fene, Cadice, Puerto Real, San Fernando e Cartagena e nella sede amministrativa di Madrid.
Il presidente di Navantia, Juan Pedro Gómez Jaén, ha detto che la società ha come obiettivo un fatturato annuo di circa 1.400 milioni di euro (900 relativi alle costruzioni militari, 220 alle esportazioni e 280 alle attività nel settore civile), con investimenti annui per circa 90 mlioni di euro ed un portafoglio ordini che ha attualmente un valore di 3.600 euro.
Sono intanto in corso le trattative con i sindacati che riguardano i 4.028 esuberi programmati nel ramo civile di Izar. Il gruppo Izar è nato nel 2000 dalla fusione dei cantieri navali civili Astilleros Españoles e dei cantieri navali militari Bazán (
inforMARE del
19 luglio 2000).
Ricordiamo che, come stabilito dall'Unione Europea, il gruppo Izar dovrà restituire gli aiuti di Stato che l'UE ha dichiarato incompatibili con le normative comunitarie sulla concorrenza, per un importo di circa 1.200 euro compresi gli interessi.