Oggi a Milano, nel corso della conferenza stampa di presentazione della quarantacinquesima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, che si svolgerà dall'8 al 16 ottobre prossimi nel capoluogo ligure, Paolo Vitelli, presidente dell'UCINA (Unione Nazionale Cantieri e Industrie Nautiche ed Affini), ha manifestato preoccupazione per la prosecuzione del trend di diminuzione della crescita dell'industria nautica italiana, iniziato nel 2001 e confermato lo scorso anno.
«La crescita della produzione di imbarcazioni nel 2004 - ha detto - è stata ancora positiva, nella misura dell'8,7% rispetto al 2003, ma minore rispetto all'anno precedente (+10%). In valori assoluti il 2004 registra 1.867 milioni di euro (1.717 milioni di euro nel 2003), dei quali circa il 60% destinato all'esportazione». Lo scorso anno l'esportazione ha sfiorato il 60% del valore della produzione. Nel 2004 il dato relativo all'occupazione diretta ha registrato una leggera crescita con circa 12.000 unità.
Per quanto riguarda il contributo al prodotto interno lordo dell'intero settore nautico, comprensivo dell'indotto, UCINA ha calcolato per il 2004 un valore complessivo che supera i 2,2 miliardi di euro (2.085 milioni di euro nel 2003), per una crescita di poco inferiore al 7%.
Nel settore dei superyacht, l'andamento degli ordini 2004-2005 in Italia ha registrato una crescita notevole del numero di ordini, attestatasi a +32% (249 superyacht in costruzione quest'anno rispetto ai 189 dello scorso anno). L'Italia si conferma leader nel mondo con una quota di mercato del 38% che trova la sua forza nel settore delle unità tra gli 80 e i 90 piedi. A livello mondiale gli ordini hanno registrato incremento passando da 507 commesse nel 2004 a 651 nel 2005.
«Nell'analisi dei dati 2004 - ha spiegato Vitelli - UCINA ha individuato, per la prima volta, un mercato a due velocità, con una nautica più piccola in sofferenza. L'andamento dei primi otto mesi dell'anno 2005, non può che farmi confermare oggi questa tendenza di contrazione della crescita (circa 6/7 % per la produzione di imbarcazioni) che mi porta a lanciare un messaggio di attenzione per lo sviluppo dell'industria nautica che rischia di arrestarsi».
«Dopo una brillante avvio (il leasing e la legge nautica nel 2002 e 2003) l'azione del governo e delle istituzioni - ha aggiunto il presidente dell'UCINA - sono sempre più deboli. Il codice della nautica (legge 171 del 18 luglio 2005) è arrivato con un ritardo di 14 mesi e rimanda ancora, per importanti argomenti, ad un ulteriore livello di norme e regolamenti! UCINA è consapevole che questo è il momento per promuovere il sistema Italia, che è stato rinnovato nella regole ma che è ancora appesantito da una burocrazia eccessiva che rischia di vanificare i buona parte gli sforzi fatti».
Accennando alla prossima edizione del Salone, Vitelli ha sottolineato la crescita del numero degli espositori (+3%), delle imbarcazioni totali (+2) e di quelle in acqua (+7%).