L'Ancanap (Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati) ha deciso di farsi carico del coordinamento delle azioni giudiziarie dei cantieri associati che daranno mandato ai rispettivi legali di intraprendere azioni per veder riconosciuto il diritto delle imprese ad incassare gli aiuti di Stato che sono stati previsti dalla legge 88/01 e che non sono ancora stati pagati.
Lo ha annunciato oggi l'associazione, spiegando che è costretta alle vie legali per i crediti dei suoi associati verso lo Stato già scaduti da alcuni anni visto che sia la legge finanziaria 2006 che il maxi-emendamento sono privi delle coperture necessarie allo Stato per effettuare tali pagamenti.
«Anche l'ultima occasione della legge finanziaria e del maxiemendamento - ha osservato Ancanap - è stata persa da governo e parlamento, che hanno dunque riconfermato - per il quarto anno consecutivo - l'indifferenza verso uno dei pochi settori industriali del nostro Paese che contribuiscono in misura determinante alla bilancia dei pagamenti».
«Il rifinanziamento della legge 88/01 richiesto da ANCANAP - ha ricordato l'associazione - è relativo ad aiuti per la costruzione di nuove navi i cui contratti furono stipulati nell'anno 2000, per navi che ormai sono già vecchie, mentre i contributi anticipati dalle imprese sono scaduti da cinque anni e lo Stato non li paga!»
«La spesa necessaria per il rifinanziamento della legge 88/01 - ha osservato Ancanap - è talmente piccola da essere irrisoria per il bilancio dello Stato, ma decisiva per le imprese del settore, alla vigilia di una fase che sarebbe di rilancio, per effetto della crescita mondiale dei traffici - che continua - e la contestuale saturazione dei cantieri del Far East. Moderni cantieri italiani del Nord, del Centro e del Sud Italia, isole comprese, dotati di grande tecnologia, tradizione e maestranze qualificatissime, scompariranno tra pesanti agitazioni sociali e sconquassi socio-economici nei rispettivi territori».
«In questa drammatica situazione - ha concluso l'associazione - Ancanap non può che indicare nel ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel governo e nel parlamento i colpevoli responsabili di aver ignorato il problema, nonostante la loro perfetta e documentata conoscenza della situazione e delle prospettive in caso di mancato pagamento dei contributi. A nulla è valso anche l'impegno di diversi senatori che - sensibili al grido d'allarme lanciato da Ancanap - l'11 ottobre scorso hanno firmato un'interpellanza al governo per il rifinanziamento della legge 88/01. A nulla è valsa neppure la diretta rappresentazione della situazione fatta poco prima da Ancanap al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta».