European Sea Ports Organisation (ESPO) «non considera questo come un giorno di vittoria». Stamani il Parlamento europeo ha bocciato la proposta di direttiva sui servizi portuali (
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18 gennaio 2006), ma l'associazione dei porti europei ritiene che non sia giusto cantare vittoria, «visto che - ha spiegato il presidente di ESPO, Giuliano Gallanti - non siamo mai stati contro l'idea di uno strumento sui servizi portuali in quanto tale». «Tuttavia - ha aggiunto - dopo il voto alla commissione Trasporti di novembre, ci è diventato molto chiaro che non c'erano basi politiche solide per la direttiva e che il rischio molto elevato era che, alla fine, sarebbe uscito fuori qualcosa di incoerente e controproducente. Il fatto che ora la controversa direttiva sia fuorigioco ci dà la possibilità di iniziare nuovamente e di guardare allo sviluppo di un quadro politico europeo più coerente per i nostri porti»
«L'assoluta priorità - ha detto Gallanti - rimane l'agevolazione dello sviluppo portuale. Se vogliamo che i nostri porti siano pronti ad accogliere il traffico delle merci in continua crescita dobbiamo avere normative chiare sul finanziamento delle nuove infrastrutture e maggiore certezza giuridica in merito all'applicazione delle norme sull'ambiente. Attualmente ci vogliono oltre dieci anni prima di ottenere il via libera per progetti infrastrutturali di vitale importanza e ciò è semplicemente inaccettabile».
Il presidente di ESPO ha osservato che una politica europea per i porti dovrà comunque rispondere alla questione dei servizi portuali. «Non è perché la direttiva è stata rigettata nuovamente che non ci sia nulla che può o dovrebbe essere fatto a livello europeo, ma dovremmo probabilmente distanziarci da un approccio strettamente normativo e guardare a soluzioni alternative quale quella di un codice di buona condotta o a linee guida interpretative sull'applicazione delle norme del Trattato. È importante avere un sistema che sostenga lo sviluppo portuale, assicuri un terreno di gioco alla pari ed enfatizzi il ruolo delle autorità portuali».
«In ogni caso - ha concluso Gallanti - raccomandiamo con forza che ora la Commissione inizi a redigere una bozza di un Libro Bianco o un documento analogo sui porti e noi siamo pronti ad offrire una piattaforma di discussione con tutti gli interessati. La prima occasione per un dibattito sul tema potrebbe essere la nostra conferenza annuale che è in programma a Stoccolma l'1 o il 2 giugno di quest'anno».