Domani e dopodomani non saranno effettuati i servizi di linea nel Golfo di Napoli gestiti dalle imprese armatoriali private associate a Confitarma. «A tale decisione - ha spiegato questa sera la confederazione armatoriale italiana - si è pervenuti a seguito di un lunga riunione svoltasi oggi in Confitarma, nel corso della quale, il presidente Nicola Coccia, svolgendo una forte azione di mediazione, ha fatto presente l'opportunità di derogare alla iniziale intenzione di sospendere ad oltranza i servizi di collegamento con le isole, sul presupposto che entro sette giorni sia convocato un tavolo di confronto con le istituzioni ministeriali e regionali dal quale dovrebbe scaturire una proposta risolutiva alle problematiche sollevate dalle compagnie , e in particolare: tempi e modalità di ripristino degli sgravi contributivi; adeguamento delle tariffe ai maggiori costi di esercizio delle flotte; razionalizzazione dei servizi minimi in conformità alla reale domanda di mobilità; rispetto delle regole del mercato e delle decisioni della Commissione Europea da parte del Gruppo Tirrenia. Nel caso in cui non si verifichi un soddisfacente riscontro le aziende sospenderanno ad oltranza i servizi di collegamento con le isole minori».
«In realtà - ha precisato Confitarma - ad oggi le istituzioni competenti non hanno risposto alla ennesima richiesta avanzata il 29 dicembre 2005, con la quale veniva richiesto un intervento urgente in materia di rinnovo degli sgravi contributivi nonché di adeguamento delle tariffe in linea con il vertiginoso aumento del costo del carburante. Era stata inoltre rinnovata la richiesta di una verifica congiunta volta a sottrarre la domanda di mobilità dei cittadini agli sprechi ed alle inefficienze delle compagnie di Stato. Tali richieste scaturiscono anche dal mancato rinnovo nella Legge Finanziaria 2006 degli sgravi contributivi per le navi che operano in cabotaggio, e quindi proprio per quelle che esercitano servizi di linea con le isole, con il conseguente aumento del 18% del costo del personale. Per contro, la stessa Legge Finanziaria ha riconosciuto alle compagnie del Gruppo Tirrenia una sovvenzione per il 2005 nella misura di oltre 180 milioni di euro (360 miliardi delle vecchie lire) oltre ad un contributo extra di 30 milioni di euro (60 miliardi delle vecchie lire) a copertura dell'aumento del costo del combustibile e dell'andamento negativo del traffico».
Alla protesta, con il fermo dei servizi marittimi delle compagnie di navigazione campane, aderiranno anche le società Vetor e Ustica Lines: la prima attuando un ritardo di 5 minuti nelle partenze per Ponza e Ventotene e la seconda effettuando ritardi di un'ora per tutte le partenze per l'arcipelago siciliano. Entrambe - ha reso noto Confitarma - aderiranno alla eventuale sospensione ad oltranza.