L'assemblea degli azionisti di Fincantieri, riunitasi oggi a Trieste, ha approvato il bilancio dell'esercizio 2005, che ha evidenziato un utile netto di 48,5 milioni di euro rispetto a 99,5 milioni di euro nell'esercizio precedente. L'utile ante imposte è ammontato a 99,8 milioni di euro contro i 149,1 del 2004. Una parte dell'utile, pari a 10,1 milioni di euro (3% del capitale sociale), è stata destinata a dividendi, 2,4 milioni di euro (pari al 5%) alla riserva legale e 36 milioni di euro alla riserva straordinaria.
«Alla flessione del risultato - ha precisato il gruppo navalmeccanico italiano - ha contribuito soprattutto l'incremento di costo di alcuni prodotti e servizi, tra i quali l'acciaio, l'energia e le coperture assicurative sulle navi in costruzione. Inoltre il permanere della debolezza del dollaro nei confronti dell'euro determina una situazione competitiva particolarmente delicata, il cui effetto viene fronteggiato dalla società attraverso un'efficace gestione operativa e i notevoli investimenti nelle attività di ricerca e innovazione - quasi 50 milioni di euro - che continuano a costituire una leva di primaria importanza per Fincantieri, azienda posizionata in segmenti di mercato ad elevato contenuto tecnologico e qualitativo. Queste azioni consentono alla società di confermare risultati economici positivi, permettendole di guardare con rinnovato ottimismo ai prossimi anni».
A livello di gruppo - ha spiegato Fincantieri - «in virtù dell'elevato numero di ordini acquisiti negli scorsi anni che hanno alimentato con continuità l'attività produttiva in tutti i comparti, il valore della produzione, che si è attestato a 2.268,8 milioni di euro, presenta un incremento del 4,3% rispetto al precedente esercizio (2.176,5). Il risultato operativo è ammontato a 111,4 milioni di euro (135,7 nel 2004); l'utile netto ha raggiunto i 51,1 milioni di euro contro i 101,1 del 2004 (l'utile ante imposte è stato di 104,7 milioni di euro contro i 152,0 del 2004). Le disponibilità e i crediti finanziari netti, pari a 126,7 milioni di euro (278,3 nell'esercizio precedente) - ha precisato ancora Fincantieri - confermano la generazione di flussi di cassa positivi; la flessione è dovuta al fatto che, come da programma, consegnando nel 2005 due navi da crociera rispetto alle quattro del 2004, sono stati realizzati incassi minori (che contrattualmente si concentrano alla consegna)».
Nel corso del 2005 Fincantieri ha consegnato sei unità (due da crociera, tre traghetti e un pattugliatore) ed ha acquisito ordini che insieme a quelli perfezionati nel primo semestre del 2006, in gran parte destinati all'export -
tra cui quelli relativi a otto navi passeggeri per il gruppo Carnival (tre in opzione), quello per le prime due fregate del programma FREMM e quello per un mega-yacht - portano il valore complessivo delle commesse in portafoglio ad oltre 10.000 milioni di euro.
L'assemblea ha inoltre provveduto al rinnovo del consiglio di amministrazione della società per il triennio 2006-2008, riducendo il numero dei consiglieri da 11 a sette e nominando Corrado Antonini, Giuseppe Bono, Giorgio Giorgi, Massimo Ostilio, Francesco Parlato, Maurizio Prato e Luciano Rebulla. L'assemblea ha nominato presidente Corrado Antonini e ha indicato Giuseppe Bono quale amministratore delegato.