L'International Transport Workers' Federation (ITF) ha espresso oggi il proprio sostegno all'iniziativa dei lavoratori portuali di Puerto Limon che da lunedì scorso hanno rallentato la loro attività per protesta contro il piano del governo del Costa Rica di privatizzare i porti di Puerto Limon e Puerto Moín. I lavoratori chiedono anche il pagamento di 450 milioni di colon (quasi un milione di dollari) di indennità dovute dallo Stato.
«Il governo del Costa Rica - ha dichiarato il segretario regionale per le Americhe di ITF, Antonio Fritz - è ostile in maniera spudorata nei confronti del movimento sindacale ed ha ripetutamente mancato di onorare gli impegni che esso stesso ha sottoscritto con diversi settori del trasporto. È difficile comprendere perché, mentre cerca di creare un'immagine internazionale di rispetto per i diritti civili e lavorativi minimi, nel contempo sta mancando di rispettare i propri accordi».
«In agosto - ha detto il segretario generale dell'Union Sindicato de Trabajadores de Japdeva (Sintrajap), Ronaldo Blear - abbiamo inviato al governo un piano per modernizzare il porto ed aumentare la produttività, che rende la privatizzazione non necessaria, ma non abbiamo neanche ricevuto una risposta». «Il sindacato - ha aggiunto - teme che il governo cerchi di utilizzare crumiri non qualificati e non formati per rimpiazzare i lavoratori portuali, come è successo quando siamo stati costretti ad organizzare un blocco del lavoro nello scorso aprile».