La Federation of ASEAN Shipowners' Associations (FASA) ha espresso la propria contrarietà all'introduzione di qualsiasi tariffa per il transito negli stretti di Malacca e Singapore. In occasione della ventitreesima assemblea annuale dell'associazione, svoltasi lunedì scorso a Bangkok, la FASA ha sottolineato che le navi che operano nell'area pagano già tasse e diritti portuali e contribuiscono a sostenere i costi per la manutenzione dei sistemi di aiuto alla navigazione. Tale posizione trova concorde lo SNEC, il comitato per la sicurezza della navigazione e l'ambiente dell'Asian Shipowners' Forum (ASF) riunitosi martedì scorso a Bangkok, che ha rigettato anch'esso l'ipotesi di istituire imposte per il transito negli stretti.
La FASA ha espresso inoltre soddisfazione per la diminuzione degli atti di pirateria nella regione registrata nei primi nove mesi di quest'anno, un calo - ha sottolineato l'associazione degli armatori del sud-est asiatico - determinato principalmente dal potenziamento delle misure di sicurezza e sorveglianza introdotte in Indonesia, Malaysia e Singapore, ed ha esortato le tre nazioni a proseguire le loro iniziative per la sicurezza della navigazione.