Nel corso dell'assise sulla logistica svoltasi ieri a Roma - organizzata da Reed Exhibition, che ha presentato in anteprima l'edizione 2007 della manifestazione fieristica Sitl Italia di Verona, e dall'annuario della logistica Italia in Movimento - l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato (FS), Mauro Moretti, ha ribadito l'intenzione dell'azienda di diventare gestrice di terminal portuali e, parallelamente, operatrice logistica. Il proposito - si legge in una nota di Italia in Movimento - ha incassato un secco no e dure critiche dalla maggior parte dei presidenti delle associazioni che raggruppano categorie del trasporto, dai porti all'autotrasporto.
Durante l'incontro è stato fatto il punto sui drammatici ritardi infrastrutturali, gestionali e organizzativi che penalizzano l'Italia. Il vice ministro dei Trasporti, Cesare De Piccoli, ha ammesso come ci vorranno almeno dieci anni di duro lavoro per colmare un gap infrastrutturale e logistico di oltre vent'anni. De Piccoli ha anche annunciato la creazione di una authority per i trasporti e fra gli altri interventi, la creazione di un gruppo ad hoc Tesoro-Trasporti per la privatizzazione di Tirrenia.
Secondo il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Fontana, è il "fattore tempo" che condanna il sistema Italia. Sulle reti tangenziali milanesi - ha osservato - si viaggerà a 23 km all'ora e nella sola area di Milano un anno di ritardo nella realizzazione di Brebemi, Pedemontana milanese e Tangenziale est, si traduce in un miliardo di extra costi a carico del sistema paese.
Sul fronte del trasporto aereo, il presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha definito "davvero molto difficile" il tentativo di salvare Alitalia, in un mercato che comunque vedrà prevalere le low cost anche sulle rotte internazionali.
E a proposito di ritardi, oltre che dagli aeroporti (Domenico Di Paola, presidente di Assaeroporti, ha denunciato le misure punitive nei confronti degli aeroporti per salvare Alitalia) una protesta diretta è arrivata dai porti. Giuliano Gallanti, presidente di ESPO, l'associazione dei porti europei, ha denunciato ritardi di 40 anni rispetto ai porti del nord Europa e ha invitato le FS a riflettere con serietà sul terzo valico ferroviario Genova-Milano, un'opera per la quale l'Italia ha assunto un preciso impegno con l'Unione Europea.
Di fronte alle aspirazioni del gruppo FS, il presidente di Assoporti, Francesco Nerli ha precisato come esistano regole per ottenere concessioni portuali. Nerli ha anche sottolineato come i porti producano, al contrario di altri soggetti, profitti. A proposito del ponte sullo Stretto di Messina, Nerli ha rivelato come il traffico sullo Stretto sia calato di 2,5 milioni di passeggeri, grazie al dirottamento di passeggeri sulle autostrade via mare e sui voli low cost.
Durissime le proteste dell'autotrasporto per l'esclusione della categoria dalle cabine di regia del piano della logistica (Alfonso Trapani, segretario generale dell'Anita) e per la mancata attivazione di misure serie per il lancio dell'intermodalismo (Maurizio Longo, responsabile nazionale della Cna Fita).
Il rischio, infine, di depotenziamento del sistema Italia causa le inefficienze del sistema trasporti è stato sottolineato dal vicepresidente di Fedespedi, Alessio Gasperini.