Oggi a Napoli, nell'ambito della manifestazione "48 ore del Mare", Confitarma, Assonave, RINA, UCINA e Ce.Te.Na. hanno stilato un protocollo d'intesa per promuovere un approccio coordinato dell'intero settore marittimo alla ricerca ed innovazione.
I cinque partner propongono alle istituzioni di sviluppare un piano unico ed organico che promuova una ricerca nazionale finalizzata a chiari obiettivi di competitività industriale di medio periodo. Il piano che il settore sta predisponendo sotto la guida del RINA, coordinatore della piattaforma europea Waterborne nel 2004 e 2005 - hanno sottolineato in una nota - è infatti basato sulla "research agenda" pubblicata a fine 2006 dall'industria europea, riletto in chiave italiana.
«Il piano europeo che abbiamo contribuito a sviluppare - ha spiegato il presidente di Confitarma, Nicola Coccia - va calato nella nostra realtà per identificare quegli argomenti che riteniamo strategici per il nostro sistema Paese e che crediamo debbano vedere una leadership italiana nell'ambito di un'ampia collaborazione europea». Si tratta di temi quali la sostenibilità ambientale, un approccio efficiente alla security, l'innovazione di prodotto e la mobilità sostenibile.
«La ricerca - ha rilevato il direttore di Assonave, Livio Marchesini - è vitale per ogni settore ed il marittimo non costituisce un'eccezione. Quello che ci proponiamo è consentire all'industria ed alle istituzioni di programmare gli investimenti in ricerca con continuità e con la sicurezza di fare riferimento ad un piano sistematico e condiviso».
La piattaforma nazionale - hanno sottolineato i cinque partner - non è limitata alla cantieristica maggiore, ma coinvolge tutti gli attori di un sistema che contribuisce per circa il 3% al Pil italiano. «Una parte importante del piano - ha infatti precisato il presidente di UCINA, Anton Francesco Albertoni - è dedicata alla Nautica. Siamo un'industria prevalentemente costituita da piccole-medie imprese che hanno le idee molto chiare su quali siano i temi da affrontare, ma che hanno bisogno di risorse, principalmente umane, a cui affidare lo sviluppo delle ricerche. Crediamo che la piattaforma nazionale possa creare i presupposti perché ciò avvenga».
Secondo Ugo Salerno, amministratore delegato del RINA, «l'Italia dispone di preziose competenze tecniche e scientifiche non completamente valorizzate. È un preciso dovere dell'industria indicare gli obiettivi verso cui indirizzare queste risorse senza alcun complesso di inferiorità rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea, anzi con uno spirito di collaborazione e trasparenza».
«La partecipazione al comitato promotore della piattaforma tecnologica nazionale di enti così qualificati - ha detto Enzo Annicchiarico, amministratore delegato del CETENA - assicura all'iniziativa un contributo di alta professionalità che consentirà di affrontare con efficacia i grandi temi del trasporto, dell'energia, della sicurezza e dell'ambiente che sono a supporto della crescita competitiva del comparto, in analogia a quanto già avviene in ambito UE».