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- Oggi l’assemblea dell’Unione Italiana Interporti (UIR), svoltasi a Roma, ha sottolineato la necessità di ottimizzare, razionalizzare e utilizzare al meglio le infrastrutture esistenti perché l’Italia rischia di morire di “mala-logistica”.
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- Nel corso dell'assemblea la UIR ha presentato in anteprima non solo i dati relativi ai danni di guerra provocati dalle inefficienze logistiche, ma anche un primo strumento che potrebbe in modo concreto produrre un utilizzo più coerente e razionale di quelle infrastrutture esistenti. Si tratta di Uirnet, una vera e propria piattaforma di integrazione fra i vari soggetti del trasporto e della logistica, che si propone obiettivi ambiziosi, ma anche estremamente pratici quali la razionalizzazione dei flussi, l’abbattimento nel numero di veicoli commerciali che viaggiano vuoti, una maggiore efficienza intermodale, la diffusione ad esempio alla comunità estesa degli autotrasportatori di quelle informazioni in tempo reale che da un lato possono consentire di ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture, dall’altro di indirizzare i flussi di traffico anche ponendo in diretto contatto domanda e offerta che spesso non dialogano.
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- Sostenuto trasversalmente dal precedente governo e da quello attuale, il progetto Uirnet - ha spiegato il presidente di UIR e della stessa Uirnet, Rodolfo De Dominicis - è entrato nella fase di concreta implementazione.
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- Secondo una ricerca del partner di Uirnet, Booz Allen Hamilton, l’anno scorso le inefficienze logistiche hanno pesato sul prodotto interno lordo italiano per l’1,4% ovvero 20 miliardi di euro. Fra soli tre anni incideranno sul Pil per l’1,8% (contro una media europea dello 0,9%) ovvero 28 miliardi. E la piattaforma Uirnet - ha rilevato l'UIR - è potenzialmente in grado di consentire al 2010 un risparmio di sei miliardi sul Pil attraverso le economie di sistema e di rete che innescherà.
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- UIR ha reso noto che, nel corso dell'incontro, Sviluppo Italia ha dichiarato la sua disponibilità ad entrare nel capitale di Uirnet e Cassa depositi e prestiti si è dichiarata disponibile a realizzare operazioni in project finance, mentre i rappresentanti di porti, ferrovie e autotrasporto hanno sottolineato con forza la necessità di puntare con forza sull’intermodalismo, e di prevedere azioni specifiche per eliminare i troppi intoppi che impediscono un utilizzo razionale delle infrastrutture esistenti.
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