- Il corso sulla legislazione previdenziale marittima promosso dall’Ipsema, l’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, ha dato particolare rilievo agli aspetti della sicurezza e prevenzione a bordo delle imbarcazioni da pesca di cui al decreto legislativo n. 271/99. Obiettivo dell'iniziativa dell'istituto è stato di sostenere i pescatori nella loro attività informandoli dei pericoli che corrono e diminuire i rischi sul lavoro.
- Quello della pesca è il settore, assicurato presso l’Ipsema, che presenta il più alto tasso di infortuni mortali. Gli ultimi dati riferiti ai decessi successivi ad infortuni in possesso dell’istituto indicano un incremento del fenomeno del 29% circa e per l’89% sono concentrati nella pesca costiera.
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- Il corso, non ancora concluso, si è articolato partendo dalle città ad alta densità di pescatori - Sciacca, Mazara del Vallo, Chioggia, Fano, Pescara - ha interessato finora circa 300 lavoratori italiani e stranieri operanti su imbarcazioni e navi da pesca e si è qualificato come esperienza pilota in materia di informazione sulla prevenzione e sulla protezione della salute e sicurezza marittima.
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- «La pesca - ha sottolineato il presidente dell’Ipsema, Antonio Parlato - rappresenta un settore vitale per la nostra economia. Basti pensare che l’Italia è la prima potenza peschereccia del Mediterraneo, ed è anche l’attività assicurativa nettamente prevalente per l’istituto, sul totale assicurato dall’Ipsema, infatti, i pescherecci (superiori alle 10 tonnellate) incidono per il 55%, con circa 25mila lavoratori impegnati nel settore».
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