- Il porto di Rotterdam sta diventando uno dei più importanti centri europei per la produzione di biocombustibili. «Considerevoli riduzioni delle emissioni di CO2 - ha rilevato oggi l'amministratore delegato della Port of Rotterdam Authority, Hans Smits - sono possibili e allo stesso tempo costituiscono una grande opportunità per Rotterdam e per l'Olanda. Nel complesso, e da un punto di vista strategico, stiamo rafforzando il nostro ruolo di più importante porto nel settore energetico dell'Europa».
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- La Port Authority ha spiegato che lo scalo si sta preparando all'entrata in vigore delle norme UE che prevedono l'addizione obbligatoria di biocombustibili, nella misura del 5,75%, alla benzina e al gasolio a partire dal 2010 con l'obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica.
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- Il primo impianto per la produzione di biofuel nel porto di Rotterdam diventerà operativo nel corso di quest'anno e sono sette le società che hanno già siglato accordi per insediare i loro impianti nello scalo marittimo olandese. Due impianti per la produzione di bioetanolo avranno una capacità complessiva di 600.000 tonnellate all'anno, mentre sei impianti saranno dedicati alla produzione di biodiesel, che ammonterà ad almeno tre milioni di tonnellate all'anno. La Port Authority stima che la produzione di bioetanolo e biodiesel nel porto di Rotterdam sarà rispettivamente pari al 10% e al 25% della produzione nell'UE sulla base dei dati della capacità produttiva nell'Unione nel 2008.
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- L'ente portuale olandese ha sottolineato come l'insediamento di questi impianti nello scalo sia vantaggioso sia da un punto di vista economico, grazie allo sbarco in porto delle materie prime necessarie alla produzione, che dal punto di vista logistico, con l'inoltro dei biocombustibili verso i mercati interni con l'utilizzo della ferrovia e della navigazione fluviale e verso mercati più lontani via mare.
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