- L'operatività nei porti italiani è a rischio per l'annosa questione dei ritardi nelle attività di dragaggio e la politica continua ad ignorare tale emergenza. Lo conferma oggi Assologistica, spiegando che, se la notizia pervenuta all'associazione da fonti ministeriali «solitamente bene informate» fosse confermata, «saremmo di fronte, ancora una volta, ad una decisione del ministero e del ministro dell’Ambiente non in sintonia con interessi fondamentali del Paese». «Dopo più di un anno dalla approvazione della legge finanziaria 2007 che finalmente, dopo anni, delegava ai ministeri competenti la definizione di un regolamento dei dragaggi portuali che fosse rispettoso delle esigenze ambientali - rileva Assologistica - il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio assume ancora una volta decisioni dilatorie».
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- Secondo l'associazione italiana delle imprese di logistica, si tratta di «un gesto grave che non aiuta la portualità italiana in una fase economica che si annuncia pesantemente recessiva e che influirà maggiormente sui porti del Sud Italia che faticosamente cercano di competere con quelli mediterranei aiutando, con la loro attività, il decollo di intere aree depresse come quella di Taranto».
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- «Il perseverare in questa intollerante impostazione di politica ambientale - sottolinea Assologistica - è assolutamente inaccettabile e rappresenta, dopo le vicende della Campania con le sue migliaia di tonnellate di spazzatura per le strade da mesi, e dopo le vicende di Genova, un ulteriore colpo alla affidabilità del sistema paese. I dragaggi portuali sono urgenti almeno quanto la rimozione dei rifiuti, per mantenere ad un livello accettabile la capacità competitiva dei porti italiani, in particolare di quegli hub che rappresentano il punto più alto della sfida nel Mediterraneo».
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- Assologistica chiede quindi al ministro ed al presidente del Consiglio che si proceda rapidamente alla conclusione di questa vicenda.
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