- Federmar-Cisal ha proclamato lo stato di agitazione del personale navigante ed amministrativo delle aziende del gruppo Tirrenia. «La decisione - ha spiegato oggi il sindacato - è stata assunta giudicando ormai superata la posizione del governo sulla privatizzazione della flotta pubblica, almeno come esplicata nel recente decreto legge 122/08, in quanto le Regioni interessate hanno apertamente manifestato il loro dissenso all'acquisizione, ancorché gratuita, della proprietà delle società minori del gruppo, presupposto ritenuto indispensabile per procedere alla successiva vendita ai privati dell'azienda maggiore».
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- «A ciò si devono aggiungere, poi - ha proseguito l'organizzazione sindacale - i continui attacchi, certamente non disinteressati, portati dalla Confitarma contro il provvedimento del precedente parlamento mirato a realizzare la privatizzazione della Tirrenia entro il 2012, attacchi ai quali purtroppo si unisce lo stesso presidente del Consiglio dal momento che, nel suo messaggio inviato all'assemblea della medesima confederazione, definisce “concorrenza sleale” l'attività svolta dalla Tirrenia, ossia da un'azienda di Stato, per assicurare la continuità territoriale tra continente ed isole».
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- «A questo punto - ha rilevato il segretario nazionale di Federmar-Cisal, Alessandro Pico - l'indeterminatezza derivante da un progetto non più realizzabile, vale a dire quello del coinvolgimento delle Regioni, fa inevitabilmente sorgere il timore che il Gruppo Tirrenia possa essere destinato a diventare, pur con le dovute proporzioni, una seconda Alitalia, ove, ormai è dato per scontato, saranno proprio i lavoratori a dovere subire l'aggravio maggiore della ristrutturazione e della successiva privatizzazione».
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- «Poiché questa organizzazione sindacale ha sempre sostenuto che, per tutelare l'occupazione e le ricadute sulle economie locali, un'operazione di cessione ai privati della flotta pubblica dovrebbe concretizzarsi nel suo insieme, cioè senza ricorrere all'artificio dello spezzettamento, e tenuto altresì conto delle dichiarazioni di questi giorni del ministro ai Trasporti Matteoli improntate ad una certa cautela sull'intera questione che coinvolge il futuro di queste imprese e di migliaia di lavoratori - ha concluso Pico - la Federmar-Cisal ha chiesto allo stesso ministro un sollecito incontro al fine di esaminare nel concreto queste tematiche».
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