- Il gruppo crocieristico a terra. La misura fa parte di un programma di contenimento dei costi che è stato reso noto ieri dal gruppo in occasione della presentazione della seconda trimestrale del 2008. Grazie a questo piano Royal Caribbean Cruises prevede di ridurre le spese annue di circa 125 milioni di dollari.
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- «Una quota troppo elevata dei nostri profitti - ha detto il presidente e amministratore delegato del gruppo americano, Richard D. Fain - viene erosa dall'aumento del prezzo del combustibile. Ciò è inaccettabile e stiamo prendendo in esame qualunque modo ci consenta di operare in maniera più efficiente ed efficace. Nonostante i nostri marchi continuino ad operare al di sopra della media del mercato anche in questa situazione di difficoltà, è per noi imperativo trovare le modalità per ridurre i nostri costi». «Questo - ha aggiunto Fain - è un periodo difficile praticamente per tutte le attività, ma siamo determinati a migliorare i nostri risultati operativi attraverso un rigoroso controllo dei costi preservando, nel contempo, l'eccezionalità dell'offerta per i nostri ospiti e continuando a supportare in maniera consistente i nostri partner agenti di viaggio. Inoltre continueremo a operare investimenti strategici oculati, in particolare per ciò che riguarda la crescita delle attività internazionali del nostro business».
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- Royal Caribbean Cruises ha chiuso il secondo trimestre di quest'anno con una diminuzione del 34,2% dell'utile netto rispetto al corrispondente periodo del 2007, che si è attestato a 84,75 milioni di dollari. In deciso calo anche il risultato operativo, che è ammontato a 168,95 milioni di dollari (-15,9%), mentre i ricavi sono aumentati del 6,9% a 1,58 miliardi di dollari.
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- Nel primo semestre dell'esercizio 2008 il gruppo crocieristico statunitense ha totalizzato un utile netto di 160,36 milioni di dollari, con una crescita del 16,6% rispetto alla prima metà dello scorso anno generata dai positivi risultati registrati nei primi tre mesi (inforMARE del 24 aprile 2008). L'utile operativo è stato di 306,52 milioni di dollari (+9,3%) su ricavi per 3,01 miliardi di dollari (+11,4%).
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- Attualmente i marchi crocieristici della Royal Caribbean Cruises operano complessivamente 38 navi. Fain ritiene che il piano di ampliamento della flotta, che prevede sei unità in costruzione, non avrà conseguenze negative sull'attività del gruppo. «Naturalmente - ha rilevato - giustificare ordini per nuove navi sta diventando sempre più difficile in presenza di un'economia debole, di un indebolimento del dollaro e di una continua escalation dei prezzi dell'acciaio e del petrolio. Noi siamo fortunati ad avere già un portafoglio invidiabile di nuove navi in ordinativo che ci consentono di continuare ad accrescere la nostra attività al di fuori del Nord America. Siamo assolutamente fiduciosi che le navi che prenderemo in consegna nei prossimi anni ci consentiranno di praticare prezzi concorrenziali, efficienze dal punto di vista operativo e profitti remunerativi anche agli attuali elevati prezzi del combustibile».
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