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Nel primo semestre 2008 Bureau Veritas ha incrementato i ricavi del 23,7%
Nel settore navale il giro d'affari è cresciuto del 14,2%
30 luglio 2008
La società di classificazione francese Bureau Veritas ha chiuso il primo semestre di quest'anno con ricavi per 1.198,9 milioni di euro, con una crescita del 23,7% rispetto alla prima metà del 2007. L'aumento - ha spiegato oggi l'azienda - è stato determinato da una crescita del 12,9% di natura organica, generata in particolare dall'incremento del 20% registrato nel settore navale, in quello industriale e nei prodotti al consumo e da una crescita del 16,1% derivante dalle acquisizioni a cui si è aggiunto l'impatto negativo del 5,3% determinato dalle variazioni delle valute, in particolare dal rafforzamento dell'euro nei confronti del dollaro USA, del dollaro di Hong Kong e della sterlina inglese.
Nel solo settore navale Bureau Veritas ha totalizzato ricavi per 138,9 milioni di euro, con un incremento del 14,2% (+20,2% la crescita organica e -6,0% l'impatto delle variazioni valutarie) rispetto a 62,3 milioni di euro nel primo semestre dello scorso anno. L'orderbook della divisione al 30 giugno scorso era di 33,5 milioni di tonnellate di stazza lorda (volume che assicura almeno quattro anni d'attività) rispetto a 23,7 milioni di tsl al 30 giugno 2007 e a 30,2 milioni di tsl al 31 dicembre 2007. Al 30 giugno scorso la flotta in classe Bureau Veritas aveva una consistenza di 61,4 milioni di tonnellate di stazza lorda (per un totale di 8.115 navi), con una crescita del 9% rispetto al 30 giugno 2007.
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La società di classificazione francese Bureau Veritas ha chiuso il primo semestre di quest'anno con ricavi per 1.198,9 milioni di euro, con una crescita del 23,7% rispetto alla prima metà del 2007. L'aumento - ha spiegato oggi l'azienda - è stato determinato da una crescita del 12,9% di natura organica, generata in particolare dall'incremento del 20% registrato nel settore navale, in quello industriale e nei prodotti al consumo e da una crescita del 16,1% derivante dalle acquisizioni a cui si è aggiunto l'impatto negativo del 5,3% determinato dalle variazioni delle valute, in particolare dal rafforzamento dell'euro nei confronti del dollaro USA, del dollaro di Hong Kong e della sterlina inglese.
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