- Assonave, l'associazione dei costruttori, riparatori e fornitori navali italiani, ha criticato la decisione della Commissione Europea di approvare l'acquisizione del controllo del gruppo navalmeccanico norvegese Aker Yards da parte della sudcoreana STX (inforMARE del 5 maggio 2008). L'associazione, riunitasi ieri a Roma in assemblea, ritiene che tale decisione sia stata assunta da Bruxelles «sulla base di una valutazione di natura esclusivamente tecnico-giuridica» e che rischi «di modificare le caratteristiche strutturali del business, con il trasferimento fuori dall'Europa del know-how di questa qualificatissima nicchia». «Va, di contro, rilevato - ha sottolineato Assonave - che il governo coreano ha deciso di impedire l'ingresso di capitali stranieri nel processo di privatizzazione del cantiere Daewoo, con un approccio diametralmente opposto a quello europeo, in un mercato in cui la concorrenza è a livello globale».
- «In tale contesto - ha detto il presidente di Assonave, Corrado Antonini - deve crescere la determinazione dei nostri cantieri nel preservare anzitutto l'eccellenza tecnologica delle produzioni. Dunque ammodernamenti impiantistici, ricerca industriale, innovazione di processo e di prodotto, tutela e qualificazione del fattore umano. Lo stesso deve pretendersi dalla vasta rete dei fornitori, il cui apporto è essenziale, assieme alla partecipazione attiva delle maestranze, nella difesa delle lusinghiere posizioni fin qui raggiunte, in campo mercantile come nelle produzioni per la difesa».
- Antonini ha evidenziato la necessità del sostegno del governo italiano per garantire la competitività della navalmeccanica italiana: «il consolidamento della competitività della nostra industria navale - ha rilevato - non può prescindere dall'applicazione in via sistematica di adeguati incentivi alla ricerca e innovazione». «I finanziamenti disposti dalla legge finanziaria 2007 a favore dell'innovazione - ha aggiunto - vanno dunque riproposti in chiave di continuità per il ruolo strategico che essi svolgono nel sostenere lo sviluppo dei prodotti ad alta tecnologia della nostra cantieristica. È, del pari, necessario che in sede di legge finanziaria 2009 vengano ripristinati gli stanziamenti già autorizzati per il triennio2008- 2010 a favore del settore marittimo, e successivamente cancellati».
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- Illustrando lo stato di salute del comparto, Antonini ha detto che nel 2007 gli indici di attività della navalmeccanica italiana sono tutti aumentati: le navi consegnate sono state 32, quelle ordinate 49, e a 95 è salito il numero delle unità in portafoglio, per un valore di 10,6 miliardi di Euro, di cui 6,8 per l'estero. Ma la lievitazione dei costi di produzione, soprattutto delle forniture, e il forte apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro - ha precisato - hanno appesantito, da noi come in tutta Europa, l'azione commerciale e penalizzato la redditività delle commesse. Fattori, questi, avvertiti in misura ben minore nel Far East, dove va concentrandosi ormai la quasi totalità della costruzione delle navi da trasporto standard e quote crescenti di quelle ad alta tecnologia. Le navi da crociera e i grandi traghetti - le tipologie più complesse e a più alto valore unitario - hanno continuato a qualificare la cantieristica comunitaria, in primis quella italiana stabilmente intorno al 40% del totale mondiale.
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