- Il presidente dell'Associazione Italiana dei Porti Turistici (Assomarinas), Roberto Perocchio, rivendicando nuovamente la specificità delle strutture per la nautica da diporto, ha chiesto per queste «un regime differenziato dagli stabilimenti balneari per la regolamentazione dei canoni demaniali che tenga conto degli ingentissimi investimenti con pianificazione di lungo termine che queste infrastrutture comportano».
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- Nel corso della seconda riunione del tavolo tecnico promosso dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo a Roma e presieduto dal sottosegretario di Stato Michela Vittoria Brambilla, Perocchio ha spiegato che «il pur lodevole sforzo di sintesi delle varie istanze presentate da SIB, il Sindacato Italiano Balneari (Confcommercio) e da Assobalneari (Confindustria) e dai rappresentanti del Coordinamento delle Regioni costiere, per i porti turistici non può prescindere dal ritorno allo schema regolatorio stabilito dal decreto ministeriale 343/98 ancora vigente, insieme al decreto del presidente della Repubblica 509, che sono stati alla base del recente sviluppo della portualità turistica italiana. Si tratta - ha sottolineato - di norme che hanno sancito la definizione legale delle strutture destinate alla nautica da diporto».
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- «Positivo - ha rilevato Assomarinas - resta il fatto che, comunque, da questa seconda fase del tavolo tecnico si sia comunemente concertato e condiviso il principio per cui le concessioni poliennali rilasciate ai porti turistici con atto formale non possano essere soggette, per quanto riguarda i canoni , a variazioni quantitative in quanto atti bilaterali concordati tra lo Stato e gli imprenditori privati». «A breve, come ha assicurato lo stesso sottosegretario Brambilla - ha precisato l'associazione - sarà riconvocato il tavolo tecnico per determinare e dare certezze al futuro di migliaia di stabilimenti balneari e di operatori del turismo che operano negli 8000 chilometri di costa italiana e che sono oggi alla ricerca di un dignitoso compromesso da proporre al ministro dell'Economia Giulio Tremonti, con tutta la forza e la voglia di rilanciare le imprese che operano in questo prezioso comparto dell'economia nazionale».
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