- Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici) invoca equità fiscale per la portualità turistica nazionale. Partecipando al convegno su “Portualità turistica ed economia costiera” al Salone Nautico del Salento e dell'Economia Sostenibile, conclusosi ieri a Marina di Brindisi, l'associazione ha ricordato quanto già avvenuto in alcune regioni marittime italiane, ad esempio con le ordinanze del Consiglio di Stato e del tribunale di Udine che, per i porti di Etrusca Marina in Toscana e Marina Punta Faro in Friuli, hanno sospeso l'efficacia degli ordini di introito dei nuovi canoni demaniali, e quanto avviene oggi anche per la portualità turistica pugliese, fatti che costituiscono «una tappa positiva dell'estenuante braccio di ferro che le strutture per la nautica da diporto di tutto il Paese stanno conducendo nei confronti del ministero delle Finanze contro l'iniquo incremento retroattivo dei canoni demaniali per stabilimenti balneari e porti». «Quando nella motivazione dell'ordinanza di sospensione riguardante ad esempio il porto turistico di San Foca - ha spiegato il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio- si legge che “la rideterminazione della misura del canone che comporti un aumento notevole e repentino a carico del concessionario altera il meccanismo di formazione della volontà negoziale del medesimo introducendo un fattore di squilibrio nell'esercizio dell'attività imprenditoriale”, oppure quando si legge ancora, come nel caso del Porto Turistico Marina di Brindisi, che “sussiste il pericolo di un pregiudizio rilevante per la sfera patrimoniale della ricorrente, a motivo del repentino ed esorbitante aumento degli importi da versare”, allora non c'è più spazio per continuare a dibattere ma si può solo porre rimedio, con immediatezza e a livello legislativo, ad un errore di impostazione normativa che sta gravemente penalizzando tutto il comparto nautico-turistico e balneare e, quel che è peggio, rallenta investenti già programmati per i circa 40.500 nuovi posti barca già in corso di realizzazione e di progettazione».
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- Nel corso del convegno è stata sottolineata anche l'impellente esigenza di dragare i fondali dei porticcioli. Sebastiano De Liso, amministratore delegato di Bisceglie Approdi, società che gestisce il porto turistico di Bisceglie, ha sottolineato come gli scali turistici rischino lo «strangolamento burocratico per l'eccessiva complessità delle procedure autorizzative e per gli insostenibili costi che comportano».
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