- Cantieri del Mediterraneo (CAMED) ha annunciato oggi l'intenzione di impugnare il recente provvedimento con il quale l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha stabilito che la società napoletana ha posto in essere un abuso di posizione dominante nella messa a disposizione dei bacini di carenaggio nel porto di Napoli (inforMARE del 19 novembre 2009). L'azienda ha infatti affermato la volontà di «difendere i propri diritti ed interessi di impresa che non ha violato né la concessione né il regolamento bacini».
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- «L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - ha spiegato CAMED - ha chiuso il procedimento su Cantieri del Mediterraneo Spa ed il mercato delle riparazioni navali del porto di Napoli, rilevandone una parziale posizione dominante e l'esercizio di alcuni abusi. In particolare, assumendo che CAMED è titolare dell'unico bacino di grandi dimensioni presente nel porto di Napoli, l'Antitrust l'ha condannata per non aver acconsentito alla prenotazione, superiore al limite massimo dei 30 giorni fissati dal regolamento bacini vigente nel porto di Napoli, del concorrente La Nuova Meccanica Navale (NMN). Sul piano temporale, l'Antitrust ha collocato tale abuso a partire dal 2007, allorquando CAMED aveva smesso di accettare domande di immissione in bacino di oltre 30 giorni, su indicazione della stessa Autorità Portuale».
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- «Contemporaneamente - ha precisato CAMED - il provvedimento finale esclude gli altri abusi inizialmente ipotizzati. Infatti, è stato escluso quello di posizione dominante relativo al mancato accesso di riparatori terzi agli spazi a terra di cantiere e alle banchine in concessione, sostenuto dalla denunciante NMN, a valle del rilascio di altre concessioni a favore sia NMN che di altri riparatori navali napoletani. Inoltre viene dato atto del pieno rispetto di CAMED degli obblighi previsti sia dalla propria concessione che dal regolamento bacini. Tuttavia, applicandole una sanzione pecuniaria, l'Antitrust nel suo provvedimento ha ritenuto che Cantieri del Mediterraneo dovessero “fare di più” per garantire la concorrenza endoportuale partenopea».
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- «È significativo - ha proseguito Cantieri del Mediterraneo - il fatto che CAMED sia stata ritenuta in posizione dominante dall'Antitrust sulla scorta delle dichiarazioni rese dall'attuale presidente dell'Autorità Portuale di Napoli, il quale, contraddicendo quanto dichiarato dal suo predecessore, ha escluso che negli spazi acquei napoletani attualmente possano essere collocati altri bacini di grandi dimensioni. Novanta giorni è il termine temporale che l'Antitrust ha imposto a CAMED per porre fine alla situazione, che coincide anche con quello previsto per la dismissione del bacino n. 5, che CAMED, dopo l'arenamento delle trattative della sua cessione all'Autorità Portuale, è stata costretta a vendere ad un compratore estero, per venire incontro alle esigenze dell'Autorità garante».
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- «Il porto di Napoli, e la gestione dei bacini di carenaggio - ha concluso CAMED - restano una singolare eccezione nel panorama nazionale ed europeo. I Cantieri del Mediterraneo, per poter dare uniformità di disciplina a un comparto che, certamente, non ha dimensioni locali, sono convinti che a questo punto la partita dovrebbe spostarsi su un tavolo più ampio, quello del ministero competente, come tra l'altro, la stessa Antitrust auspica tra le righe del proprio provvedimento».
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