- Stamani, presso la sede di Confindustria Genova, si è tenuto il convegno dal titolo “Navaltex 2.0 - Rete di imprese tessili e nautico-navali per lo sviluppo di materiali e prodotti innovativi” che aveva l'obiettivo di presentare il progetto Navaltex, lanciato nella primavera 2008, grazie al quale per la prima volta è stato creato un tavolo di lavoro e una rete di contatti fra il settore nautico-navale e le aziende del distretto tessile biellese.
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- Con il progetto, sviluppato da UCINA - Confindustria Nautica, Unione Industriale Biellese, RINA, Confindustria Genova e Unione Industriale Pratese, sono stati individuati quattro temi in cui l'innovazione nella costruzione navale passa attraverso prodotti high tech del settore tessile: dagli arredi di bordo ai componenti della struttura dello yacht, dagli indumenti di protezione (giubbotti, tute termiche..) ai tessuti con proprietà ignifughe o di protezione balistica.
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- Mentre proseguono i lavori di “Navaltex 1.0”, l'agenda strategica di innovazione che, per la prima volta, è stata condivisa dal settore tessile e da quello della cantieristica navale, UCINA - Confindustria Nautica, Unione Industriale Biellese, RINA, Confindustria Genova e Unione Industriale Pratese, con la Regione Piemonte, hanno avviato “Navaltex 2.0” che rappresenta il naturale completamento del progetto.
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- «L'esperimento Navaltex - ha spiegato Mario Dogliani, responsabile Corporate Project Financing del RINA - ha dimostrato come le due filiere industriali del tessile e delle costruzioni navali e nautiche sanno collaborare con efficacia. Navaltex 2.0 darà un respiro nazionale all'iniziativa: ne scaturirà una agenda strategica condivisa di innovazione da cui ci attendiamo notevoli ricadute sia a livello di singoli territori sia a livello di sistema nazionale».
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- «Il percorso fatto fino ad ora - ha aggiunto Andrea Parolo, responsabile Area Economia d'Impresa dell'Unione Industriale Biellese - ha permesso di mettere a punto un metodo di confronto operativo fra due settori non abituati a lavorare in sinergia. Il metodo così creato è stato illustrato e proposto alle aziende presenti che potranno lavorare in contatto diretto fra loro ed essere veri protagonisti nell'individuazione dei nuovi progetti di sviluppo».
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- «Nello scenario economico attuale che vede incerto il processo della ripresa - ha rilevato il direttore generale di UCINA - Confindustria Nautica, Marina Stella - le aggregazioni tra imprese non legate e vincolate ai territori ma a progetti industriali condivisi sono un percorso strategico per fare ricerca, innovazione, rafforzare la propria competitività, cercare nuovi canali e mercati di sbocco. È ovviamente necessario che tali forme di aggregazione spontanea trovino ora il giusto riconoscimento in materia di regime fiscale, contributivo e di semplificazione amministrativa, di incentivazione e capitalizzazione delle imprese».
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