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La Federazione del Mare lancia un allarme per la soppressione dell'Ipsema e di altri enti marittimi
È necessario invece - sottolinea l'organizzazione - valorizzare un settore, come quello legato al mare, in cui l'Italia dà prova di eccellenza
3 giugno 2010
La Federazione del Mare lancia un allarme per la soppressione dell'Ipsema (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo) e di altri enti marittimi prevista dalla manovra economica biennale per 24 miliardi di euro adottata nei giorni scorsi dal governo italiano (inforMARE del 26 maggio 2010).
Secondo la Federazione, «la soppressione dell'Ipsema, ente assicurativo pubblico che tutela, in misura specifica e specializzata, dagli infortuni e dalle malattie professionali e comuni la gente di mare, soppressione inserita nella nuova manovra economico-finanziaria, si presenta come una misura allarmante e immotivata. Allarmante, perché pone in pericolo l'efficacia del sistema di prestazioni, che attualmente sono effettuate da parte dell'istituto con tempestività ed efficienza a vantaggio della gente di mare (… e ciò avviene nel 2010, proclamato in sede internazionale “Anno del marittimo”). Immotivata, perché l'istituto vanta ottimi risultati di bilancio, tanto da aver ridotto negli anni scorsi le aliquote contributive, e contrasta con quanto avviene negli altri paesi d'Europa, dove per la gente di mare esistono autonomi e distinti enti assicurativi».
«La misura inoltre - prosegue l'organizzazione del settore marittimo - mette in discussione l'appartenenza dell'Ipsema alla Federazione del Mare e al cluster marittimo italiano, impedendo la prosecuzione di positive collaborazioni e sinergie con tutte le sue componenti, da quella armatoriale a quella portuale, dalla pesca alla cantieristica, sino alla logistica. Né si può tacere che il provvedimento si inserisce in una serie di disposizioni della manovra economico-finanziaria che colpiscono altri aspetti del sistema marittimo, con la soppressione del sostegno pubblico alle attività del Centro internazionale radio-medico (CIRM), organismo che fornisce da terra assistenza medica qualificata agli equipaggi in navigazione, o dell'Istituto nazionale di studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN), ente all'avanguardia nella sperimentazione di carene per navi e imbarcazioni: disposizioni, peraltro, che si aggiungono ad inadeguati stanziamenti destinati alle attività marittime e alla loro competitività».
La Federazione del Mare conclude richiamando «l'attenzione del legislatore sull'opportunità di valorizzare invece un settore, come quello legato al mare, in cui l'Italia dà prova di eccellenza e si augura che il procedimento parlamentare della manovra sia l'occasione per mettere in luce la specialità e il ruolo primario delle attività marittime in un'economia di trasformazione come la nostra, tornando così ad una politica che ne riconosca in pieno la funzione strategica ai fini dello sviluppo».
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