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Il Transpacific Stabilization Agreement conferma la crescita dei volumi trasportati, ma ribadisce la necessità di aumentare i noli
«Ora - ha osservato il presidente di APL, Eng Aik Meng - sembra che il peggio sia alle nostre spalle»
22 giugno 2010
Il Transpacific Stabilization Agreement (TSA), composto da 15 compagnie armatoriali che operano servizi di linea transpacifici, ha reso noto che nel primo trimestre del 2010 il traffico containerizzato dall'Asia agli Stati Uniti è stato pari a 1,27 milioni di container da 40', con un incremento del 13% circa rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, volume che - ha spiegato TSA - rimane tuttavia inferiore a quello del primo trimestre del 2008. Inoltre TSA ha precisato che lo scorso maggio è stato registrato un incremento del 24,1% dei volumi trasportati dai servizi dall'Asia alla costa occidentale degli USA rispetto al maggio 2009 ed un aumento del 30,8% dei volumi trasportati dai servizi all-water che collegano l'Asia con la costa orientale e il Golfo USA attraverso il canale di Panama.
Tale crescita del traffico - ha rilevato TSA - ha colto impreparati sia le compagnie di navigazione che i loro clienti e i vettori stanno assumendo misure per adeguare la propria offerta a quello che sembra essere «una modesta ma sostenuta crescita dell'economia e degli scambi nel corso del 2010». «Né i caricatori né i vettori - ha osservato il presidente di APL, Eng Aik Meng - sono certi di quale direzione abbia preso il mercato terminate le festività del nuovo anno lunare. Ora sembra che il peggio sia alle nostre spalle. Nonostante il decremento dell'occupazione negli Stati Uniti e delle vendite al dettaglio in maggio, il flusso delle esportazioni asiatiche verso gli USA si sta intensificando rapidamente e i consumatori sono più ottimisti circa la futura sicurezza del posto di lavoro e dei redditi».
Tuttavia TSA ha sottolineato come ci sia ancora preoccupazione sul fronte del volume degli introiti da parte dei vettori marittimi che nel 2009 hanno perso complessivamente più di 15 miliardi di dollari. «Lo scorso anno - ha confermato il presidente e amministratore delegato di Hanjin Shippin, Kim Young Min - le compagnie si sono trovate sull'orlo del fallimento ed è stata un'esperienza che ha fatto riflettere. Non si tratta più strettamente di una questione di domanda e offerta nel mercato; tutti i vettori hanno un eccesso di capacità e nuove navi in ordinativo e ciò in definitiva è positivo dato che gli scambi mondiali crescono. Dopo lo scorso anno nessun vettore torna ad operare navi sottoutilizzate e con noli non remunerativi. Ogni viaggio e ogni mezzo devono essere economicamente giustificati».
Pur confermando il notevole contributo apportato ai loro introiti dagli aumenti delle tariffe introdotti negli ultimi mesi, le compagnie di TSA hanno però evidenziato come il livello dei noli sia ancora distante da quello di fine 2008 e come sia pertanto indispensabile l'introduzione del Peak Season Surcharge annunciato in precedenza. Il programma di TSA prevede l'introduzione di tale soprannolo di 400 dollari per container da 40' con effetto dal prossimo 1° agosto.
Il Transpacific Stabilization Agreement è costituito dalle compagnie APL, China Shipping Container Lines (CSCL), CMA CGM, COSCO Container Lines (COSCON), Evergreen Marine Corporation, Hanjin Shipping, Hapag Lloyd Container Linie (HLCL), Hyundai Merchant Marine (HMM), Kawasaki Kisen Kaisha (“K” Line), Maersk Line, Mediterranean Shipping Company (MSC), Nippon Yusen Kaisha (NYK Line), Orient Overseas Container Line (OOCL), Yangming Marine Transport Corporation e Zim Integrated Shipping Services.
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