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Approvato il nuovo tracciato della linea ferroviaria ad alta velocità Trieste-Divaccia
Tracciato a 21 chilometri, di cui 12 in territorio italiano. Costo previsto: 1,3 miliardi di euro
30 giugno 2011
Oggi a Trieste la Commissione Intergovernativa Italo-Slovena ha approvato lo studio di fattibilità del nuovo collegamento ferroviario ad alta velocità Trieste-Divaccia. «Si tratta - ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli - di un nuovo tracciato più lineare e meno impattante sul piano ambientale. Ora sarà possibile in poco tempo avviare la progettazione di un'opera da tutti considerata strategica». Il ministro ha precisato che la variante approvata, denominata “Corridoio Alto”, vale circa 1,3 miliardi di euro, il minor costo rispetto a tutte le altre ipotesi progettuali esaminate.
Il nuovo tracciato si sviluppa per 12 chilometri circa in territorio italiano e per circa nove chilometri in quello sloveno. Sulla tratta ferroviaria i treni potranno raggiungere i 250 km/h. La pianificazione del progetto prevede il completamento delle attività di progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva) per la fine del 2015, da quando potranno essere avviati i primi cantieri dell'opera.
Soddisfazione per l'approvazione è stata espressa dall'assessore alla Viabilità e Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi. «La Regione - ha ricordato - è fortemente impegnata affinché la Trieste-Divaccia, una delle parti fondamentali del Progetto prioritario 6, dalla Francia verso Budapest ed il confine magiaro-ucraino, venga finalmente avviata, dia effettiva risposta all'esigenza di rimettere il Friuli Venezia Giulia al centro dell'Europa».
«L'azione dell'amministrazione regionale - ha proseguito l'assessore Riccardi - vede oggi concretizzare un risultato importantissimo. Siamo riusciti in questi anni a cambiare un tracciato tortuoso, quello del 2008, ambientalmente impattante - considerata la prima ipotesi del passaggio sotto la Val Rosandra - e decisamente troppo lungo per garantire un collegamento veloce fra i due Paesi. La soluzione del 2008 prevedeva 36 chilometri di tracciato con una pendenza molto alta (anche del 17 per mille) ed una velocità media di 160 chilometri/ora. L'odierno studio di fattibilità riduce invece il tracciato a 21 chilometri, di cui 12 nella provincia di Trieste, con una velocità minore nelle interconnessioni, e maggiore nei tratti liberi, ed una pendenza del 12,5 per mille. La linea quindi ora è molto più adatta a servire il nostro sistema portuale ed a favorire gli investimenti pubblici e privati. Fra le soluzioni proposte, poi, quella individuata tra Italia e Slovenia risulta la meno costosa, una scelta responsabile di contenimento dei costi». «La Regione - ha aggiunto - non ha perso un centesimo di risorse UE avendo rispettato tempi e scadenze indicate dalla UE».
«Desidero ringraziare il ministro dei Trasporti Altero Matteoli ed i funzionari del suo dicastero - ha concluso Riccardi - per aver compreso e dato seguito ancora una volta ai nostri sforzi: è stato un lavoro di squadra, che ha coinvolto le istituzioni della provincia triestina e le autorità slovene, in grado di dare sicuramente i suoi frutti. Il GEIE, il Gruppo europeo d'Interesse economico che sarà costituito nel più breve tempo possibile, e tutti i soggetti proponenti, avranno il compito ora di illustrare al meglio la validità di questo tracciato e la Regione farà la propria parte continuando ad interlocuire, come ha sin qui sempre fatto, con le realtà del territorio per recepire pareri ed osservazioni in modo da fornire ai tecnici tutte le indicazioni ritenute utili per lo sviluppo nei prossimi mesi del progetto preliminare».
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