- MISC getta la spugna. Avendo preso atto del perdurare del violento impatto della crisi economica mondiale sull'attività operativa e sui risultati economici del segmento del trasporto di linea, il gruppo armatoriale malese ha annunciato oggi la decisione di uscire dal settore, comparto d'attività che stava già progressivamente abbandonando sin dall'inizio dello scorso anno quando la compagnia è fuoriuscita dal consorzio Grand Alliance ed ha cessato di operare collegamenti marittimi tra l'Asia e l'Europa per dedicarsi principalmente ai traffici intra-asiatici ( del 15 maggio 2009).
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- La compagnia malese ha spiegato che «il mutamento radicale delle dinamiche operative del settore del trasporto di linea che ha determinato un innalzamento dei costi operativi e rapidi cambiamenti nel quadro degli scambi globali sta minando la validità degli odierni modelli operativi. Essendo la corsa alla dimensione al centro di questo cambiamento - ha proseguito MISC - i principali operatori stanno attualmente sperimentando i limiti dimensionali delle navi al fine di massimizzare le economie di scala e di realizzare una maggiore efficienza con riferimento ai costi. Ciò conduce ad investire in navi più grandi proprio nel momento in cui gli operatori stanno lottando per mantenere la loro redditività in una situazione di depressione dei noli, che non si prevede migliorerà in tempi brevi a causa della continua consegna di nuove navi portacontainer».
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- Alla luce di questo scenario - ha precisato il presidente e amministratore delegato di MISC, Datuk Nasarudin Md Idris - «con otto differenti attività di business, è necessario dare priorità agli investimenti e alle opportunità di controllo dei costi nel momento in cui destiniamo le risorse alla crescita di ciascuno dei settori di business. Negli ultimi anni la nostra attenzione è stata rivolta all'offerta di soluzioni marittime e di trasporto per il settore energetico e, quindi, è del tutto naturale che la maggior parte delle nostre risorse siano dedicate alla crescita dei nostri segmenti di business basati sul settore dell'energia. In previsione di un'attesa maggiore domanda di investimenti nell'industria del trasporto di linea - ha concluso - è per noi insostenibile il costo necessario a mantenere un ruolo di rilievo nel liner business».
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- MISC ha ricordato che nel segmento del trasporto di linea la compagnia ha totalizzato perdite per 789 milioni di dollari nell'arco degli ultimi tre anni, cifra che ha avuto un impatto considerevole sulle performance finanziarie complessive del gruppo.
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- MISC ha reso noto che l'uscita dal comparto del trasporto marittimo containerizzato avrà una ripercussione sull'occupazione, senza però specificare quanti posti di lavoro verranno tagliati.
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- Intanto il gruppo malese ha chiuso il terzo trimestre di quest'anno con un utile ante imposte di 256,4 milioni di ringgit (80 milioni di dollari) su ricavi per 2.617,8 milioni di ringgit, con diminuzioni rispettivamente del 38,4% e del 15,1% rispetto al periodo luglio-settembre del 2010. Nella prima metà dell'esercizio finanziario 2011-12, terminata lo scorso 30 settembre, il gruppo ha totalizzato un utile ante imposte di 457,0 milioni di ringgit su ricavi per 5.627,2 milioni di ringgit, in calo rispettivamente del 48,5% e dell'11,5% sul primo semestre dell'esercizio precedente.
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