- Nel primo trimestre di trimestre di quest'anno si sono verificati 102 assalti dei pirati alle navi in tutto il mondo rispetto a 142 occorsi nello stesso periodo del 2011. Lo ha reso noto l'International Maritime Bureau (IMB) dell'International Chamber of Commerce (ICC) precisando che 11 navi sono state sequestrate, con 212 membri dell'equipaggio presi in ostaggio e quattro marittimi uccisi, 45 navi sono state abbordate, 32 navi sono state oggetto di tentativi di attacco e 14 navi sono state oggetto di colpi di arma da fuoco.
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- L'IMB ha evidenziato l'incremento degli incidenti verificatisi in Africa occidentale. In particolare, nei primi tre mesi del 2012 in Nigeria si sono verificati dieci assalti, lo stesso numero di tutti gli attacchi effettuati dai pirati nella regione nell'intero 2011. Inoltre - ha specificato il Bureau - un attacco effettuato nel confinante Benin è stato attribuito a pirati nigeriani. «La pirateria nigeriana - ha rilevato il direttore del Piracy Reporting Centre dell'IMB, Pottengal Mukundan - sta aumentando la sua incidenza e il suo raggio d'azione. Almeno sei degli undici incidenti registrati in Nigeria si è verificato a distanze superiori a 70 miglia nautiche dalla costa, il che suggerisce che sono stati utilizzati pescherecci quali navi madre per attaccare mezzi marittimi posizionati ancora più lontano».
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- Gli assalti dei pirati nigeriani sono stati anche particolarmente violenti ed hanno causato la morte di due marittimi imbarcati su una portarinfuse attaccata a 110 miglia nautiche al largo di Lagos. Inoltre gli attacchi realizzati nelle acque costiere della Nigeria hanno determinato il rapimento di almeno tre membri degli equipaggi di navi all'ancora. «Anche se il numero degli incidenti segnalati in Nigeria è ancora inferiore a quello della Somalia e le navi sequestrate rimangono sotto il controllo dei pirati per giorni anziché per mesi - ha osservato Mukundan - il livello di violenza nei confronti degli equipaggi è pericolosamente elevato».
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- L'IMB ha sottolineato come tuttavia la Somalia rimanga una zona ad alto rischio, nonostante il minor numero di incidenti verificatisi nell'area. Infatti la Somalia continua ad essere la regione più pericolosa avendo totalizzato 43 attacchi, incluso il sequestro di nove navi e di 144 membri degli equipaggi. L'IMB ha evidenziato che sono stati sequestrati anche quattro sambuchi e un peschereccio, unità ideali per essere impiegate quali navi madre. Anche se il numero di incidenti verificatisi nel primo trimestre del 2012 è risultato inferiore a quello dei primi tre mesi del 2011, periodo nel quale ci sono stati 97 incidenti e 16 sequestri - ha osservato l'International Maritime Bureau - «è improbabile che la minaccia della pirateria somala possa ridursi nel breve-medio termine a meno che non vengano assunte ulteriori misure». In particolare - ha spiegato Mukundan - l'annuncio dell'Unione Europea di ampliare il raggio della propria missione anti-pirateria alla terra ferma è un altro passo positivo che potrebbe mettere ulteriormente in crisi modello d'azione della pirateria somala». L'IMB ha ricordato che al 31 marzo scorso i pirati somali detenevano ancora sotto sequestro 15 navi e 253 membri degli equipaggi, a cui si aggiungono altri 49 marittimi tenuti in ostaggio a terra.
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- È risultato in crescita il numero di attacchi anche in altre regioni mondiali, come in Indonesia dove nei primi tre mesi del 2012 sono stati effettuati 18 assalti rispetti ai cinque del primo trimestre dello scorso anno. In particolare, in questa regione gli attacchi sono stati rivolti contro qualsiasi tipo di nave principalmente con l'obiettivo di depredarle. Sono state 15 le navi abbordate dai pirati, di cui 13 all'ancora, una all'ormeggio ed una in navigazione. Complessivamente sono stati presi in ostaggio cinque marittimi.
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