- In una nota il presidente dell'Autorità Portuale di Augusta, Aldo Garozzo, precisa alcuni aspetti dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti europea sull'impiego dei fondi UE stanziati per un progetto infrastrutturale nello scalo portuale siciliano ( del 26 aprile 2012). A conclusione di un audit sull'efficacia dell'uso dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione per cofinanziare infrastrutture di trasporto nei porti marittimi, la Corte dei Conti ha infatti stilato una relazione speciale in cui Augusta viene indicato quale porto in cui il progetto infrastrutturale cofinanziato con fondi comunitari non risultava operativo.
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- In particolare, la Corte dei Conti europea evidenzia globalmente che, dei 27 progetti presi in esame, 23 risultavano ultimati e 19 di questi erano in uso a metà del 2010. Invece in tre casi, tra cui il progetto di Augusta, nonché quelli di Campamento e Arinaga, in Spagna, le infrastrutture non erano utilizzate, mentre in un caso (Bari) le infrastrutture erano utilizzate solo parzialmente.
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- La relazione della Corte dei Conti europea precisa che «tra il 2003 e il 2006, ad Augusta è stata cofinanziata la seconda fase della costruzione di un porto commerciale (la prima fase era iniziata nel 1980). L’infrastruttura è stata completata nel 2006, ma il porto rimane inutilizzato, dato che non si è materializzato né il previsto traffico di container né il traffico “ro-ro” (roll-on/roll-off) (cofinanziamento di 3,8 milioni di euro). Una terza estensione del porto è prevista a breve, al fine di completare i lavori sulle banchine relativi a un nuovo terminal per container e di collegare il porto alla rete ferroviaria».
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- Da parte sua l'Autorità Portuale di Augusta ricorda appunto che «tra il 2003 ed il 2006 l'ASI di Siracusa ha realizzato, con un cofinanziamento di 3,8 milioni di fondi FERS, la seconda fase della costruzione del porto commerciale di Augusta che comprendeva opere secondarie relative al completamento del pontile ro-ro, al prolungamento di circa 180 metri lineari della banchina di accosto, alla parziale pavimentazione dei piazzali esistenti ed alla dotazione di servizi quali la costruzione di tre palazzine da adibire ad uffici, il completamento della rete antincendio, la recinzione dell'area portuale e la realizzazione dei varchi di ingresso. Le opere completate nel 2006 ed affidate all'Autorità Portuale alla fine del 2007 - conferma Garozzo - nel corso dell'audit del 2010 non hanno evidenziato l'utilizzo atteso e previsto in fase di progetto».
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- «Di fatto la nuova porzione di banchina - spiega il presidente dell'ente portuale siciliano - ha consentito, unitamente alla preesistente, la realizzazione di un nuovo accosto nel quale sono state caricate/scaricate quota parte delle circa 1,7 milioni di tonnellate di merci alla rinfusa movimentate annualmente nel porto di Augusta. Le opere di cui sopra sono altresì propedeutiche al completamento di quanto previsto dal vigente PRP (Piano regolatore Portuale), ovvero, la costruzione di un terminal containers, l'adeguamento e l'attrezzaggio con gru a portale di un tratto dell'esistente banchina e l'ampliamento dei piazzali operativi. Queste ultime, per circa 120 milioni di euro, sono ricomprese nella “Scheda Grandi Progetti” il cui iter istruttorio è in corso presso la Comunità Europea per un finanziamento di 85 milioni di euro».
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- «Il comunicato stampa dell'Unione Europea riferito a vecchie opere già realizzate (2003-2006) - conclude Garozzo - non ha alcuna attinenza con il finanziamento delle opere di completamento del porto previsti nel PON Reti e Mobilità 2007-2013 in attesa di pronunciamento dell'Unione Europea sugli aiuti di Stato e per i quali questa Autorità è molto fiduciosa circa un positivo esito».
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