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Il Comune di Ravenna chiede al governo un impegno preciso sui 60 milioni per il porto
Benino - spiega il sindaco Matteucci - la dichiarazione del ministro Passera, ma è necessario superare quel condizionale di troppo
6 agosto 2012
Dopo la delusione per il mancato inserimento nell'agenda della riunione di venerdì scorso del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) della discussione sul progetto preliminare per l'“Hub portuale di Ravenna” ( del 3 agosto 2012), che prevede un'assegnazione di 60 milioni di euro per il finanziamento dell'intervento di cui lo scorso marzo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima seduta utile del CIPE, il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, si è dichiarato parzialmente soddisfatto delle successive dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, secondo cui l'approfondimento dei fondali del porto di Ravenna continua ad essere «una priorità per il Paese e già a settembre - aveva precisato il ministro - il CIPE potrebbe licenziare il provvedimento per questo intervento».
«Io - ha replicato il sindaco - dico: benino. C'è - ha specificato Matteucci - un condizionale di troppo: invece di “licenzierà”, come avrei preferito, ci sono le parole “potrebbe licenziare”. Comunque - ha sottolineato il primo cittadino di Ravenna - noi faremo la nostra parte perché quei 60 milioni per approfondire i fondali del Candiano arrivino. Il CIPE a settembre deve disporre l'assegnazione definitiva del contributo di 60 milioni di euro per approfondire il Candiano, dando concretamente corso alla propria delibera programmatica di marzo».
«Insieme al vicesindaco e assessore al porto Mingozzi, al presidente dell'Autorità Portuale, Di Marco, al presidente della Provincia, Casadio, e alla Regione - ha proseguito il sindaco - siamo al lavoro perché questa decisione venga presa dal CIPE nella prima riunione utile. Quei 60 milioni ne metteranno in moto molti di più, da parte dell'Autorità Portuale e degli operatori privati. Sono dunque decisivi per fare crescere il nostro porto e noi non molleremo la presa fino a che il governo non manterrà l'impegno preso con la comunità ravennate».
Comune e Autorità Portuale hanno ribadito che l'approfondimento dei fondali, la realizzazione di un terminal container, l'ammodernamento e la razionalizzazione delle banchine e il potenziamento dei servizi rappresentano una serie di interventi vitali ed imprescindibili per il porto di Ravenna.
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