- Ieri il Consiglio regionale della Sardegna, con 40 voti a favore, 18 contro ed otto astenuti, ha approvato il disegno di legge “Disposizioni in materia di continuità territoriale e di trasporto pubblico locale” che autorizza l'assessore regionale dei Trasporti a promuovere la costituzione di una società per azioni, denominata Flotta sarda Spa, alla quale affidare l'esercizio dei servizi delle linee di navigazione di preminente interesse regionale.
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- «L'approvazione della nuova legge per la flotta sarda - ha sottolineato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - è la prosecuzione di un'autentica battaglia di liberazione dei sardi dalla soggezione al sistema Tirrenia, che ancora oggi continua a violare i diritti dei cittadini e a calpestare le regole del libero mercato». «È la legge - ha aggiunto - di un popolo che non risponde con l'inchino ai soprusi degli armatori, ma si ribella e rende attiva, forte e determinata la propria rivendicazione. Quella che difendiamo anche con le navi-quattro mori è un'istanza che stiamo sostenendo sia in sede politica che giurisdizionale, a livello nazionale e comunitario. Andremo avanti con tutti i mezzi a nostra disposizione fino a quando non sarà garantito il pieno ed effettivo diritto alla mobilità dei sardi, l'assoluta libertà di accesso ai mercati extra-regionali per le nostre imprese ed il diritto della Sardegna a decidere in materia di collegamenti marittimi».
- Inoltre, riferendosi all'aumento dei diritti di transito annunciato dalla Tirrenia, la società di navigazione che quest'estate è passata sotto il controllo della Compagnia Italiana di Navigazione ( del 20 luglio 2012), che vanno da 50 centesimi più Iva al metro a due euro più Iva al metro, il governatore della Sardegna ha denunciato che, «se ancora ce ne fosse bisogno, questa è l'ennesima dimostrazione che il diritto alla mobilità dei sardi e gli interessi delle nostre imprese sono oggetto di una aggressione costante da parte dei nuovi feudatari del mare».
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- «È altresì - ha concluso Cappellacci - una valida motivazione per andare avanti con la massima determinazione sia con la legge per la flotta sarda sia con tutte le altre azioni poste in essere sul piano politico e giurisdizionale contro un sistema che per decenni ha strozzato le possibilità di sviluppo dell'isola e che oggi prosegue sotto un'insegna verniciata di nuovo».
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