- Saipem ha rivisto al ribasso le stime sui risultati conseguiti dall'azienda nel 2012 e le previsioni per l'esercizio 2013. L'annuncio delle nuove stime - ha spiegato la società italiana - segue «un approfondito esame dell'andamento dei contratti e delle prospettive del gruppo condotto da Umberto Vergine, nuovo CEO, e da Giuseppe Caselli, nuovo COO della business unit E&C (Engineering and Costruction)». «Umberto Vergine e il suo nuovo team - ha specificato Saipem - hanno avviato una approfondita revisione operativa delle attività per valutare ogni aspetto della gestione dei progetti, del rapporto coi clienti e dei criteri commerciali. La revisione punta a garantire un rapido innalzamento della performance operativa attraverso una struttura organizzativa resa più efficiente e una maggiore responsabilizzazione del management operativo. Questo, insieme a un migliorato approccio alla relazione coi clienti e una disciplina commerciale più mirata, saranno gli strumenti per migliorare la redditività e i flussi di cassa dei progetti. I risultati complessivi di questa revisione, che saranno resi noti in primavera - ha sottolineato l'azienda - metteranno Saipem nelle condizioni di cogliere al meglio le opportunità di crescita offerte internazionalmente dal settore Oil&Gas e di ottenere un rapido miglioramento dei risultati finanziari».
-
- «La revisione operata dal nuovo management - ha dichiarato Umberto Vergine - ha condotto a un approccio alle stime più prudenziale. Il consiglio di amministrazione condivide questo approccio ed è convinto che le prospettive di Saipem per il 2013 siano accuratamente rappresentate. Nonostante il 2013 si avvii a essere un anno difficile, Saipem rimane una società solida con eccellenti prospettive e, grazie alle azioni che stiamo intraprendendo, prevediamo un significativo recupero della redditività nel 2014 e negli anni successivi, confermando Saipem leader del mercato».
-
- La revisione delle previsioni per l'esercizio 2012 ha indotto il nuovo management a formulare una nuova stima dell'EBIT, che si attesterà a circa 1,5 miliari di euro, circa 6% inferiore a quanto precedentemente annunciato, e dell'utile netto, che sarà pari a circa 900 milioni di euro. Ciò - ha precisato Saipem - «a causa di negoziazioni su variazioni contrattuali nel business E&C che si prevede si concluderanno con esiti inferiori alle previsioni e in conseguenza di un rallentamento delle attività E&C rispetto alle attese durante l'ultimo trimestre».
-
- Circa le previsioni per l'esercizio 2013, nel segmento dell'Engineering & Construction Onshore - ha spiegato l'azienda - «è prevista una riduzione molto significativa (circa l'80%) dell'EBIT nel 2013 rispetto al 2012» a causa di una combinazione di fattori tra cui «un'attività ridotta nei contratti con alti margini che hanno sostenuto i risultati del 2012, principalmente in Medio Oriente, Nigeria e Algeria, che sono ora o conclusi o prossimi al completamento; contratti a ridotta marginalità da eseguirsi durante il 2013, che riflettono condizioni di mercato estremamente competitive fin dal 2010; ritardi nell'assegnazione di importanti contratti in Venezuela, Nigeria e Iraq; un approccio più conservativo assunto dal nuovo management, per la valutazione del nuovo business, nella stima di margini e nei tempi, sia di assegnazione di contratti sia di esecuzione dei nuovi progetti». Nel segmento dell'Engineering & Construction Offshore, per il 2013 l'EBIT - ha reso noto Saipem - «è previsto essere inferiore di circa il 70% rispetto al 2012 a causa di: un'attività ridotta nei contratti con alti margini che hanno sostenuto i risultati del 2012, principalmente nel Mar Baltico, Africa Occidentale e Mar Caspio, che sono ora o conclusi o prossimi al completamento; ritardi nell'assegnazione di importanti contratti, in particolare contratti per la posa di condotte internazionali di grandi dimensioni e contratti per lo sviluppo di giacimenti in acque profonde; contratti che saranno eseguiti nel 2013 con bassi margini come conseguenza delle condizioni di mercato fortemente competitive affrontate tra il 2009 e il 2011; decisioni di investimento e commerciali prese per supportare l'ingresso nel nuovo mercato del Brasile, dove i primi contratti, acquisiti con marginalità ridotta, impatteranno sui risultati del 2013; nonostante ciò, la posizione di mercato acquisita è destinata a garantire benefici nel 2014 e negli anni successivi; esecuzione di contratti di tipo EPCI con attività a mare limitate e conseguenti margini ridotti; un approccio più conservativo assunto dal nuovo management, per la valutazione del nuovo business, nella stima di margini e nei tempi, sia di assegnazione di contratti sia di esecuzione dei nuovi progetti». Invece nel comparto delle Perforazioni Onshore e Offshore, «il business delle perforazioni di Saipem - ha annunciato l'azienda - continuerà a garantire prestazioni molto sostenute, con un EBIT in aumento del 20% rispetto al 2012, grazie soprattutto alle perforazioni offshore dove Saipem sta acquisendo valore dalle unità Scarabeo 8 e Scarabeo 9 entrate in servizio di recente».
-
- La revisione delle attività ha indotto il nuovo management a prevedere per l'esercizio 2013, nel suo complesso, «ricavi di circa 13,5 miliardi di euro, un EBIT complessivo di circa 750 milioni di euro, un utile netto di circa 450 milioni di euro, nonché un livello di investimenti per circa 0,9-1 miliardo di euro».
-
- Circa le previsioni a più lungo termine, il nuovo management di Saipem si attende, «dopo un 2013 difficile, un importante rimbalzo delle prestazioni complessive nel 2014 e negli anni successivi. Grazie all'eccellente qualità dei suoi asset, alle riconosciute competenze del suo personale, al forte contenuto locale e a una tecnologia all'avanguardia - ha concluso l'azienda - Saipem è posizionata favorevolmente per ricostruire un portafoglio ordini di alta qualità e rimanere leader riconosciuta del mercato».
|