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Nel 2012 il gruppo ABB ha registrato un rialzo del 3,5% dei ricavi ed un calo del 14,6% del risultato netto
Stabili i nuovi ordini. Hogan: tutti i principali driver per la nostra attività nel lungo termine rimangono intatti
14 febbraio 2013
Le cifre dell'esercizio annuale 2012 del gruppo elvetico ABB mostrano un lieve rialzo del volume d'affari, una diminuzione dei risultati operativo e netto rispetto all'esercizio precedente ed una raccolta di nuovi ordini stabile rispetto al 2011. Il gruppo svizzero ha chiuso il 2012 con ricavi per 39,3 miliardi di dollari, in aumento del 3,5% sul 2011, con un operational EBITDA di 5,5 miliardi di dollari (-7,6%) e con un utile netto di 2,7 miliardi di dollari (-14,6%). Lo scorso anno ABB ha incamerato nuovi ordini per complessivi 40,2 miliardi di dollari (0%) e il valore del portafoglio ordini alla fine del 2012 si è attestato a 29,3 miliardi di dollari rispetto a 27,5 miliardi di dollari al 31 dicembre 2011.
Nel solo quarto trimestre del 2012 il gruppo ha registrato un utile netto di 604 milioni di dollari su ricavi per 11,0 miliardi di dollari rispetto ad un utile netto di 830 milioni di dollari su ricavi per 10,6 miliardi di dollari nel periodo ottobre-dicembre dell'anno precedente. L'operational EBITDA è ammontato a 1,4 miliardi di dollari (-12,4%). Nell'ultimo trimestre dello scorso anno i nuovi ordini sono stati pari a 10,5 miliardi di dollari (+3,5%).
Commentando oggi tali dati, l'amministratore delegato del gruppo ABB, Joe Hogan, ha manifestato soddisfazione per i risultati conseguiti lo scorso anno dall'azienda ed ha espresso fiducia per lo sviluppo dell'attività del gruppo nel prossimo futuro: «guardando avanti - ha spiegato - tutti i principali driver per la nostra attività nel lungo termine, come il crescente consumo di energia elettrica, l'urbanizzazione e l'industrializzazione nei mercati emergenti, la crescita delle energie rinnovabili e la necessità di aumentare l'efficienza dell'energia e delle risorse, rimangono intatti. Nel breve termine - ha precisato Hogan - sussistono numerose incognite circa il ritmo di crescita in Europa e negli Stati Uniti e su quando avverrà una ripresa in Cina. Tuttavia - ha sottolineato - nel corso degli ultimi anni abbiamo dimostrato la nostra capacità di competere con successo e ottenere consistenti ricavi e utili in momenti difficili, e siamo assolutamente fiduciosi di poter continuare a farlo. Ciò significa che continueremo a porre attenzione ai costi assicurandoci nel contempo di essere in grado di crescere ulteriormente quando si verificherà un miglioramento del mercato».
Lo scorso anno ABB Italia, la filiale italiana del gruppo elvetico, ha totalizzato nuovi ordini per 2.278 milioni di euro, valore allineato al livello del 2011, e ricavi per 2.286 milioni di euro, in flessione del 12% rispetto all'anno precedente. Stabile e positiva - ha precisato la società - la redditività; in netta crescita la percentuale di export sui ricavi - che si è assestata intorno al 61%, orientata soprattutto agli Stati Uniti e ai Paesi del Middle East e del Nord Africa. «Il 2012 - ha rilevato Barbara Frei, presidente e amministratore delegato di ABB Spa - è stato un anno in cui abbiamo realizzato risultati soddisfacenti, nel segno di continuità e stabilità. Il contesto economico ha presentato molte sfide ma, grazie alla focalizzazione sull'eccellenza operativa delle nostre fabbriche e alla profonda vocazione all'export nostra e di nostri importanti clienti, siamo riusciti a mantenere salda la competitività e a servire con successo i mercati internazionali. I settori che hanno trainato il nostro 2012 sono stati quelli dell'industria di processo - prima tra tutte l'oil and gas dove abbiamo acquisito importanti commesse -, il ferroviario (con progetti legati all'ammodernamento della rete infrastrutturale italiana), il navale, l'energetico con commesse rilevanti acquisite nell'area Middle East e Nord Africa e l'automazione, che ha caratterizzato il nostro business in maniera trasversale su tutti i mercati (dalla home automation fino ad applicazioni nel terziario, nell'industria manifatturiera e nelle utilities). Continuiamo ad impegnarci fortemente - ha sottolineato Frei - nel rafforzare la nostra capacità produttiva e nell'innovazione, con investimenti che nel 2012 sono stati superiori al 2% del fatturato in Italia. L'innovazione tecnologica nel 2012 si è concentrata soprattutto sul tema dell'automazione e dell'efficienza energetica, ma abbiamo lavorato anche nella realizzazione di prodotti e sistemi nell'ambito della distribuzione in media e alta tensione e alla messa a punto di soluzioni di service sempre più integrate».
Barbara Frei ha ricordato che, per quanto riguarda gli investimenti in Italia, il 2012 è stato caratterizzato dall'acquisizione da parte del gruppo della società RGM Polycontrol, con sede a Genova, che è il più grande produttore italiano di convertitori ausiliari che forniscono l'alimentazione elettrica di bordo a convogli tranviari e metropolitani, a treni regionali e intercity nonché locomotive ( del 30 luglio e 11 settembre 2012).
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