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Serracchiani: il porto di Trieste può crescere se le decisioni del governo sono in sintonia con le priorità dell'UE
Esortazione ad attuare scelte «coerenti con la morfologia dell'Alto Adriatico, tenendo ad esempio conto di dove ci sono i fondali naturali adatti alle navi oceaniche»
8 luglio 2013
«Il porto di Trieste ha tutti i presupposti per aumentare la movimentazione in modo importante e di ciò ci si dovrebbe ricordare quando vengono fatte le scelte a livello centrale». Lo ha sottolineato oggi a Roma la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenendo alla presentazione del “Rapporto Infrastrutture e Competitività 2013. Quattro nodi strategici”, frutto della ricerca condotta dalle fondazioni Astrid, Italiadecide e ResPublica.
«Quella della competitività - ha spiegato Debora Serracchiani - è una sfida che siamo perfettamente in grado di giocare a patto che le decisioni del governo siano in sintonia con le priorità dell'Unione Europea, oltre che coerenti con la morfologia dell'Alto Adriatico, tenendo ad esempio conto di dove ci sono i fondali naturali adatti alle navi oceaniche». Il riferimento, sottaciuto, sembra essere evidentemente al progetto per il nuovo porto d'altura a cui far approdare le navi oceaniche che è stato avanzato dall'Autorità Portuale di Venezia, navi che - ha fatto intendere la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia - a Trieste possono già arrivare.
«In questo momento - ha precisato la presidente dell'ente regionale riferendosi a Trieste - ci sono due interventi importanti capaci di generare un incremento di teu, fino a raggiungere l'ambizioso traguardo del milione: l'allargamento del Molo VII, per cui servono 90 milioni di euro e rispetto al quale il terminalista è pronto a investire non appena l'Autorità Portuale avrà disposto gli adeguamenti necessari; la piattaforma logistica, per la quale attendiamo da anni che il Cipe eroghi i 32 milioni già deliberati, da aggiungersi ai 70 dell'Autorità Portuale di Trieste e ai 30 quelli dei privati».
«Questi interventi - ha concluso Debora Serracchiani - devono ovviamente essere corredati dall'efficientamento della rete ferroviaria, cominciando con l'eliminazione dei colli di bottiglia che, in questo momento, sono tra gli ostacoli che si frappongono alla crescita dello scalo. Ci sono opportunità da cogliere o da abbandonare, ma soprattutto sono convinta che non c'è più tempo da perdere».
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