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Una delegazione di studiosi giapponesi ha visitato il porto di Venezia
Era composta da ricercatori della Waterfront Vitalization and Environment Research
10 settembre 2013
Oggi una delegazione della giapponese WAVE (Waterfront Vitalization and Environment Research Foundation) composta di un team di studiosi alla ricerca di best practice sul recupero del waterfront e sulla compatibilità ambientale è stata ospitata dall'Autorità Portuale di Venezia nell'ambito di un'iniziativa organizzata con JCCA (Japan Civil Engineering Consultants Association) e diretta da Hideo Nakamura, presidente dell'Università di Tokyo in collaborazione con il ministero giapponese delle Infrastrutture e dei Trasporti.
«Il Giappone - ha spiegato il presidente della WAVE, Takeshi Kawashima - vede il porto di Venezia come un gateway natale per i traffici merci provenienti dall'Asia e il primo porto di riferimento per le crociere nel Mediterraneo. Per queste sue peculiarità e per la capacità di conciliare lo sviluppo cittadino con la fragilità della laguna abbiamo deciso di farvi visita. Il nostro obiettivo è studiare approfondire tutte le tematiche ambientali e di sviluppo portuale che avete applicato e, ci auguriamo, di poter carpire il vostro “segreto”».
Nel corso dell'incontro i tecnici dell'Autorità Portuale hanno presentato agli studiosi i piani di sviluppo dello scalo veneziano sotto il punto di vista logistico (la trama delle infrastrutture europea e il nuovo layout che i porti dovranno assumere nel futuro), urbanistico (la gestione del cambiamento a livello territoriale e urbano per costruire una vera integrazione tra porto e città) e ambientale (la gestione delle esternalità e le soluzioni identificate per Venezia).
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