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Amico & Co. si attrezza con nuovo bacino di carenaggio coperto di 102 metri per cogliere tutte le opportunità del mercato dei mega-yacht
L'azienda genovese, con un portafoglio ordini di sette unità tra i 50 e i 90 metri, investe 5,6 milioni di euro
12 settembre 2013
Il Cantiere Amico & Co. ha presentato oggi il progetto per realizzare un nuovo bacino di carenaggio coperto di 102 metri con l'obiettivo di riportare a Genova il primato in ambito mediterraneo per questo tipo di infrastrutture e - grazie alla possibilità di lavorare su imbarcazioni fino a 100 metri di lunghezza - di rafforzare ulteriormente la posizione dell'azienda nel mercato del refit dei mega-yacht, settore - hanno ricordato il presidente e l'amministratore delegato del cantiere navale genovese, Alberto Amico e Bruno Guglielmini - nel quale la battaglia è da tempo iniziata e ha visto negli ultimi anni importanti investimenti realizzati da cantieri concorrenti, leader nazionali in Spagna a Barcellona e in Francia a La Ciotat.
Alberto Amico ha ricordato che rispetto ai concorrenti il cantiere genovese soffre di una cronica mancanza di spazi operativi, inferiori fino a quattro volte rispetto ai principali competitor, carenza a cui Amico & Co. vuole sopperire con la nuova opera che l'azienda aveva inserito nel piano di investimenti già nel 2002. Con il nuovo bacino - ha spiegato Gugliemini - «copriremo il 98% della flotta mondiale di maxi-yacht in circolazione». Si tratta - ha aggiunto - «di un'opera molto complessa dotata di copertura mobile». Alberto Amico ha precisato che il progetto è stato approvato quasi nella sua totalità dall'Autorità Portuale di Genova, ad eccezione della copertura per la quale è necessario attendere che sia definita la progettazione esecutiva della struttura. La fase iniziale di costruzione dell'opera - ha detto Gugliemini - è già stata avviata e la vasca sarà completata nel marzo 2014 mentre la copertura mobile e l'impiantistica saranno ultimate nel successivo ottobre.
L'investimento per il nuovo bacino ammonta a 5,6 milioni di euro ed è sostenuto attraverso un piano finanziario che prevede in parte l'impiego di risorse proprie di Amico & Co. e in parte il ricorso a strumenti di credito a medio termine: un finanziamento richiesto ed approvato alla finanziaria della Regione Liguria Filse, che utilizzerà fondi relativi al POR 2013, azione 124, e un finanziamento erogato da Credem Banca. Sono complessivamente 25 i milioni di euro che l'azienda ha investito dal 1991 ad oggi, investimenti - hanno specificato Amico e Guglielmini - in gran parte destinati alla realizzazione di infrastrutture che rimarranno di proprietà demaniale.
«I privati - ha confermato il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, che ha partecipato alla presentazione del progetto nella sede della società - investono in infrastrutture e non è assolutamente una cosa scontata». Merlo ha rimarcato anche la dinamicità dell'iniziativa imprenditoriale del Cantiere Amico & Co., che punta ad aggredire il mercato e a competere sul piano internazionale. Il presidente dell'Autorità Portuale si è dichiarato invece molto meno soddisfatto dello stato in cui versa la Nuova Darsena Nautica, il vicino porto turistico per i mega-yacht che è inserito nel quartiere fieristico genovese e che l'ente portuale ha realizzato nel 2006. Nel corso di un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi Merlo l'ha trovata «vuota e desolata». Il presidente dell'authority portuale, ente che partecipa con il 2% al capitale di Fiera di Genova, ha spiegato che dalla società che gestisce il quartiere espositivo si attendeva un maggior impulso ed un maggior sfruttamento di questo spazio.
Se sul fronte degli approdi per i mega-yacht a Genova - stando alla critica formulata da Merlo - numerose opportunità non vengono colte, su quello della riparazione e ristrutturazione di queste imbarcazioni le occasioni Amico & Co. non se le lascia sfuggire: l'attuale portafoglio ordini del cantiere è di sette unità comprese tra i 50 e i 90 metri di lunghezza, cinque delle quali già in cantiere. La durata delle commesse va da uno a sei mesi e due di queste, un 86 metri e un 65 metri di due clienti americani, saranno eseguite presso i bacini n.1 e 2 della società Ente Bacini, gli altri presso le strutture di Amico. Le commesse - ha reso noto l'azienda - copriranno circa il 35% del volume di lavoro stimato per la stagione, che vede in media 80 progetti tra service, riparazioni e refit.
Tuttavia la cantieristica dei mega-yacht si inserisce nel più ampio mercato del diportismo e della portualità turistica che in Italia è in sofferenza: «la stagione - ha rilevato Alberto Amico - sulle coste italiane è stata molto modesta rispetto a quella dei concorrenti mediterranei: Spagna, Francia, Malta, Croazia». Amico ha sottolineato che negli ultimi anni le politiche per il settore sono state completamente sbagliate. L'azienda genovese ha rilevato come le potenzialità del comparto siano a tutt'oggi sfruttate pochissimo e come in Italia alla nautica, specie quella di grandi dimensioni, sia stata attribuita un'immagine fortemente negativa, con conseguenti atteggiamenti ed azioni sbagliate, negative e fortemente autolesioniste: basti pensare - ha spiegato Amico - alla tassa di stazionamento varata dal precedente governo e poi (troppo tardi) sostanzialmente rimangiata, o alle modalità con le quali enti e autorità preposte hanno esercitato i pur doverosi controlli e accertamenti su questo tipo di beni, con il risultato di far migrare i mega-yacht in altri Paesi mediterranei, tra lo stupore di armatori e comandanti, increduli e dispiaciuti di dover evitare accuratamente i porti e le coste italiane.
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