- Secondo Trasportounito, i rincari nei pedaggi autostradali autorizzati in queste ore dal governo «rischiano di essere insopportabili per l'autotrasporto italiano». Per l'associazione, «la crisi in atto nel Paese, e lo stato fallimentare del comparto dell'autotrasporto rende indispensabile una trasparenza sui contratti che regolano i rapporti fra lo Stato e le concessionarie autostradali, ma specialmente su rapporti, instaurati da passati governi, che consentono ai grandi gruppi oggi “proprietari” della rete autostradale, di regolare i loro flussi di cassa, e quindi i loro utili, semplicemente agendo a piè di lista sulla leva delle tariffe».
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- Il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, ha chiesto l'immediata convocazione da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, sia delle associazioni che rappresentano l'autotrasporto sia di quelle che danno voce ai consumatori. «Al ministro Lupi - ha anticipato Longo - chiediamo con forza di spiegarci le condizioni contrattuali vigenti, i vincoli ai quali presidenti del Consiglio e ministri hanno assoggettato lo Stato e quindi il Paese e le eventuali misure da intraprendere affinché sia garantita al Paese la misura costo/beneficio delle nostre infrastrutture».
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- Trasportounito ha sottolineato che, «per quanto riguarda l'autotrasporto, l'aumento dei pedaggi che il governo ha indicato nel 3,9% (anche se in alcune tratte l'aumento non appare giustificabile) si aggiunge a rincari per il 16,7 % applicati dall'inizio della crisi. Tutto ciò, unitamente agli incrementi nei costi di produzione dei servizi (gasolio, assicurazioni, oneri) - ha rilevato l'associazione - ha determinato una situazione per la quale in Italia il costo su strada delle merci è il più alto d'Europa, superando abbondantemente la soglia dell1,5 euro/km».
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- «In teoria - ha evidenziato inoltre Longo - tali costi dovrebbero essere sistematicamente ribaltati al costo delle merci. In realtà, i committenti continuano a chiedere ribassi delle tariffe approfittando della debolezza contrattuale e del forte indebitamento delle imprese di autotrasporto».
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