Giachino e Gibiino (Forza Italia) hanno incontrato le associazioni degli autotrasportatori

Oggi a Roma, nella nuova sede di Forza Italia a S. Lorenzo in Lucina, Bartolomeo Giachino, responsabile nazionale trasporti e logistica del movimento politico, e Vincenzo Gibiino, capogruppo di FI in commissione Trasporti del Senato, hanno incontrato le associazioni degli autotrasportatori alle quali hanno ribadito come per Forza Italia il mondo dei trasporti, dell'economia del mare e della logistica siano centrali per l'economia italiana e debbano ritornare al centro della attività di governo e Parlamento se l'Italia vuole uscire dalla crisi non con la crescita modesta che prevede il governo.

Se l'economia europea cresce poco - ha rilevato Giachino - l'economia mondiale ha invece ritmi di crescita importanti che generano una crescente domanda di trasporto e di logistica da e verso l'Europa. I due esponenti di Forza Italia hanno sottolineato come invece l'economia dell'Italia, malgrado la sua posizione centrale, abbia difficoltà nella ripresa a causa delle inefficienze logistiche e delle lungaggini della burocrazia, in particolare di quella doganale. Così - ha denunciato Giachino - perdiamo lavoro logistico e trasportistico, crescita economica e occupazionale, trascurando un settore che vale quasi il 15% del prodotto interno lordo, occupa un milione di persone, ma potrebbe dare un contributo aggiuntivo alla crescita del Paese di un punto di Pil all'anno.

Secondo Giachino, la riforma dei porti, degli interporti e dell'autotrasporto sono un tutt'uno e non questioni separate come le hanno viste gli ultimi due governi. Il responsabile nazionale trasporti e logistica di Forza Italia ha evidenziato inoltre che per la difesa del settore dalla concorrenza sleale dei trasportatori dell'Est decisivo sarà l'esito delle prossime elezioni europee e, a questo proposito, ha annunciato che Forza Italia riproporrà con una norma la re-istituzione della Consulta dei trasporti e della logistica, un organismo - ha specificato - che deve coinvolgere tutto il mondo dei trasporti e tutti i ministeri per esprimere a governo e Parlamento l'indirizzo delle strategie di trasporto e della mobilità. Un organismo - ha concluso - che il governo Berlusconi aveva utilizzato bene al punto da garantire per tre anni e mezzo la pace sociale che i governi successivi non sono riusciti a garantire.