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La WTO prevede un modesto rialzo del traffico mondiale delle merci nel 2015 e nel 2016
La crescita del +2,8% registrata nel 2014 è inferiore al +3,1% previsto lo scorso settembre e al +4,7% ipotizzato un anno fa
14 aprile 2015
Nei prossimi due anni la crescita dei volumi mondiali di traffico delle merci accelererà solo lievemente salendo dal +2,8% nel 2014 al +3,3% nel 2015 e al +4,0% nel 2016. Lo prevedono gli economisti della World Trade Organization (WTO) evidenziando che l'espansione del commercio mondiale rimarrà quindi ben al di sotto della media annua del +5,1% registrata dal 1990.
Il moderato aumento avvenuto nel 2014 (l'attuale stima preliminare del +2,8% è prossima alla più recente previsione del +3,1% formulata dalla WTO lo scorso settembre e molto al di sotto della crescita del +4,7% prevista dalla stessa Organizzazione Mondiale del Commercio in questo periodo dell'anno scorso) rappresenta il terzo anno consecutivo di crescita al di sotto del +3%. Inoltre tra il 2012 e il 2014 il traffico merci mondiale è cresciuto mediamente solo del +2,4%, tasso che rappresenta il ritmo più lento registrato in un triennio da quando è in atto l'espansione degli scambi commerciali mondiali con l'eccezione - ha precisato la WTO - degli anni 1975 e 2009 quando il commercio mondiale ha registrato una contrazione.
Gli economisti della WTO hanno spiegato che sono diversi i fattori che hanno contribuito nel 2014 e all'inizio del 2015 al rallentamento degli scambi commerciali e della produzione, tra cui una crescita più lenta del prodotto interno lordo nelle economie emergenti, una ripresa diseguale nei paesi sviluppati e l'aumento delle tensioni geopolitiche. Le forti oscillazioni dei tassi di cambio, tra cui un apprezzamento del 14% del dollaro statunitense rispetto alle altre valute tra luglio e marzo - hanno precisato - hanno ulteriormente complicato la situazione e le prospettive del commercio.
«Negli ultimi anni - ha rilevato oggi il direttore generale della World Trade Organization, Roberto Azevedo - la crescita del commercio è stata deludente, in gran parte a causa del perdurare della lentezza della crescita del prodotto interno lordo dopo la crisi finanziaria. Guardando al futuro ci aspettiamo che il commercio proseguirà sulla strada di una lenta ripresa, ma questo trend potrebbe essere facilmente compromesso data la crescita economica ancora fragile e le tensioni geopolitiche in corso».
«Tuttavia - ha proseguito Azevedo - non siamo impotenti davanti a questo quadro cupo. Il commercio può essere un potente strumento di politica per stimolare la crescita economica e lo sviluppo. Rimuovendo le misure protezionistiche, migliorando l'accesso ai mercati, evitando le politiche che distorcono la concorrenza e cercando di realizzare riforme delle regole del commercio mondiale, i governi possono stimolare gli scambi e cogliere le opportunità che ciò offre a tutti».
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