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Risolta per il momento la questione lavoro, a marzo il traffico dei container nei porti di Los Angeles e Long Beach si è impennato
Registrati rispettivamente aumenti del +17,3% e del +32,0%
17 aprile 2015
Il ritorno a normali livelli di attività dopo le interruzioni del lavoro sulle banchine dei porti di Los Angeles e Long Beach determinate dalle proteste per il mancato rinnovo del contratto di lavoro, che negli scorsi mesi di gennaio e febbraio hanno comportato per i due scali una flessione del traffico containerizzato pari per il primo porto a -22,8% e -10,2% e per il secondo a -18,8% e -20,1%, ha consentito un notevole recupero dei volumi nello scorso mese di marzo, nel quale i due scali hanno registrato rispettivamente incrementi del +17,3% e del +32,0% della movimentazione dei container generati dal consistente rialzo delle esportazioni di container pieni e della movimentazione di container vuoti che ha più che compensato il calo delle importazioni di container pieni.
Lo scorso mese il porto di Los Angeles ha movimentato un totale di 792mila teu (675mila nel marzo 2014) stabilendo il secondo miglior risultato di traffico mensile di sempre (il record assoluto è stato registrato nell'ottobre 2006 con 800mila teu). I container pieni allo sbarco e all'imbarco sono stati pari rispettivamente a 431mila teu (+31,6%) e 145mila teu (-22,5%). I container vuoti sono stati pari a 215mila teu (+34,7%).
«I volumi containerizzati di marzo - ha commentato il direttore esecutivo della Port of Los Angeles, Gene Seroka - sono stati consistenti dato che i nostri terminal hanno lavorato in maniera aggressiva per smaltire le navi in attesa. Il numero di navi alla fonda è stato ridotto notevolmente, il livello di lavoro è elevato e i nostri container terminal sono estremamente attivi. Noi stiamo lavorando ad una serie di iniziative per migliorare l'efficienza in tutta la supply chain. La prossima settimana - ha reso noto Seroka - il porto di Los Angeles e il porto di Long Beach ospiteranno le parti interessate per discutere altre misure per ottimizzare ulteriormente il flusso di traffico nella San Pedro Bay».
Nel marzo 2015 il porto di Long Beach ha totalizzato un traffico dei container pari a 630mila teu (il volume più elevato mai registrato nel mese di marzo) rispetto a 477mila teu nel marzo dello scorso anno. Gli sbarchi e gli imbarchi di container pieni sono stati pari a 317mila teu (+42,1%) e 127mila teu (-17,3%). I container vuoti sono cresciuti del +85,4% a 185mila teu.
Anche l'authority portuale di Long Beach ha confermato che «i dati di marzo hanno registrato una crescita dopo che alla fine di febbraio i terminalisti e i lavoratori portuali hanno raggiunto un accordo provvisorio sul contratto». «Nel contempo - ha specificato la Port of Long Beach - è stato inaugurato un nuovo sistema di condivisione degli chassis utilizzati dai camionisti per trasportare i carichi al fine di risolvere il problema della carenza di mezzi. L'attività ha subito un rapido rialzo dato che i terminal e i lavoratori hanno smaltito notevolmente il lavoro arretrato che si era accumulato nell'arco di diversi mesi di congestione nei porti della West Coast».
Nel primo trimestre del 2015 il porto di Los Angeles ha movimentato complessivamente oltre 1,8 milioni di teu, con una diminuzione del -5,0% rispetto a 1,9 milioni di teu nel corrispondente periodo dello scorso anno. I container pieni in importazione e in esportazione sono stati pari rispettivamente a 994mila teu (-2,9%) e 402mila teu (-19,1%). La movimentazione di contenitori vuoti si è attestata a 478mila teu (+5,8%).
Nei primi tre mesi di quest'anno il porto di Long Beach ha movimentato quasi 1,5 milioni di teu, con una flessione del -3,3% rispetto al periodo gennaio-marzo del 2014. I container pieni allo sbarco e all'imbarco sono diminuiti rispettivamente del -5,0% e del -19,9% a 736mila e 336mila teu, mentre i container vuoti sono aumentati del +21,8% a 400mila teu.
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