- . «Oggi - ha sottolineato l'associazione dell'autotrasporto - un giudice di pace ha sancito in una sentenza a dir poco storica quanto la CNA-Fita sta richiedendo dal lontano 2011, a partire dalla manifestazione del 25 luglio, ovvero l'illegittimità della doppia imposta che lo Stato fa pagare applicando l'Iva sulle accise».
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- «Il caso - ha precisato CNA-Fita - è quello di un consumatore veneziano che ha fatto ricorso contro Enel per contestare la famigerata “tassa sulla tassa”, ossia la quota di Iva sulla bolletta di gas ed elettricità calcolata anche sulle accise. E ha vinto: un giudice di pace di Venezia ha stabilito, con un decreto ingiuntivo, che l'odiosa doppia imposta è illegittima e quanto versato in più va restituito. Mutatis mutandis sui carburanti in generale e sul gasolio in particolare, per quello che interessa gli autotrasportatori, l'illegittimità della “tassa sulle tassa” potrebbe essere la medesima».
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- «Una ragione in più - ha rilevato l'associazione - per la quale varrebbe la pena che il Ministero dei Trasporti, e non solo, ponesse attenzione alle proposte di CNA-Fita che, da quattro anni, ha tracciato il cambiamento possibile, più equo e in linea con l'interesse generale di un Paese che ha urgente bisogno di serie e radicali riforme».
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- «Al giudice di pace che ha emesso questa sentenza - ha affermato la presidente Fita, Cinzia Franchini - va tutta la mia stima e apprezzamento per il coraggio di condannare una palese ingiustizia che da anni colpisce la mia categoria quanto l'intera cittadinanza italiana che, ogni giorno, alla pompa di benzina o in bolletta, hanno pagato l'assurdo principio per cui uno Stato con la più alta tassazione indiretta in Europa ci mette sopra il resto».
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