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Il sindaco di Genova auspica una visione di sistema delle politiche di investimento nazionali per i porti
Il presidente dimissionario dell'Autorità Portuale genovese, Luigi Merlo, ha iniziato una serie di incontri con i terminalisti
2 novembre 2015
Questo pomeriggio il sindaco di Genova, Marco Doria, nel corso della riunione delle commissioni consiliari Promozione della città e Territorio, ha illustrato il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica. Spiegando che «la riforma portuale parte dal riconoscimento della strategicità del sistema portuale nell'ambito del sistema Italia, nell'economia italiana», e che «il sistema dei trasporti marittimi è cruciale e prevede una serie di azioni strategiche», Doria ha sottolineato di condividere in pieno «il fatto che il sistema portuale ligure e quello genovese debbano essere capaci di gestire flussi crescenti: Genova - ha constatato il sindaco - continua ad avere un ruolo centrale, che le è naturale, in quanto dista 130 chilometro da Milano e poco più da Torino. Si prevede, quindi, di legare il porto ad un sistema di collegamenti, per renderlo più efficiente: la merce deve arrivare e partire molto rapidamente. Il porto è un anello di una catena logistica intermodale e deve essere visto, non nell'ottica dei terminal, ma in quella dei corridoio di trasporto del retroterra».
Doria ha osservato inoltre che il retroterra del porto genovese «non si ferma all'Appennino, ma investe una macro area nella pianura Padana che, però, è servita anche da porti del Nord Europa. Con questi - ha evidenziato - dobbiamo competere ed allargare il bacino di riferimento anche alla Svizzera e alla Germania meridionale».
«Un altro aspetto - ha proseguito Doria - è il “green port”, ossia la sostenibilità ambientale che, nel caso di Prà (l'area portuale che ospita il terminal per contenitori Voltri Terminal Europa, ndr), si sostanzia raddoppiando i binari del VTE, in modo da aumentare in maniera significativa il numero dei container su rotaia e diminuire, così, il numero dei Tir che entrano nel VTE».
Soffermandosi sul tema della governance, Doria ha rilevato che «coordinamento tra i porti, significa coordinare la politica degli investimenti. Occorre quindi - ha aggiunto - una visione di sistema delle politiche di investimento nazionali. La struttura della governance dei porti fa parte di questo impianto strategico e prevede anche la riforma dei Comitati Portuali. Il presidente dell'Authority - ha specificato il sindaco - non sarà più una figura politica, ma manageriale; sarà nominato dal governo, che sceglierà da un albo apposito, e sarà affiancato da un Comitato Portuale molto più ristretto. Il progetto di riforma prevede anche l'accorpamento delle Autorità Portuali, in Italia ce ne sono troppe; questa materia è assai discussa nel Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica».
Intanto oggi il presidente dimissionario dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, in vista dell'imminente termine del suo mandato fissato per l'11 novembre, ha iniziato una serie di incontri con i terminalisti del porto per un saluto informale.
Nella prima giornata di visite, tra i terminal del bacino di Sampierdarena, Merlo ha incontrato i vertici e le maestranze di Sampierdarena Olii, Industrie Rebora, Silomar e SECH. Il presidente dell'Autorità Portuale ha ripercorso con i vari manager le tappe principali dei suoi otto anni al vertice dell'ente e gli operatori lo hanno ringraziato per il lavoro svolto. Gli incontri si susseguiranno per tutta la settimana.
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