- Se uno degli scopi principali dei Port Center è quello di far avvicinare e di far comprendere il porto alla città che lo ospita, quello inaugurato oggi a Livorno ha avuto come primo esito quello di far incontrare a mezza strada il commissario straordinario dell'Autorità Portuale, Giuliano Gallanti, con il sindaco della città dei Quattro Mori, Filippo Nogarin. Difficile dire se l'appuntamento abbia consentito anche di stimolare una reciproca comprensione delle parti, ma se non altro può essere il primo passo sulla strada da percorrere per colmare i disaccordi emersi nell'ultimo anno tra l'Authority portuale e l'amministrazione cittadina.
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- Un percorso che può essere avviato solo se si ha l'intenzione di raggiungere lo scopo. Oggi Nogarin ha espresso la sua assoluta buona volontà: spero - ha affermato - «che l'Autorità Portuale di Livorno e il Comune possano lavorare sempre più a braccetto per il bene del territorio. Livorno - ha aggiunto il sindaco - è l'esempio di come l'integrazione e la contaminazione culturale possano raggiungere livelli di eccellenza e il Port Center è uno strumento importante per instaurare un rapporto dialogico costante tra il porto e la città».
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- Da quando si occupa di amministrare porti Gallanti ha posto al centro della sua politica la necessità di far dialogare porto e città per assicurare una fruttuosa convivenza. «È inutile girarci attorno - ha ribadito il commissario straordinario dell'ente portuale labronico - i porti moderni sono oggi una seccatura per i cittadini». Né è convinto ora che è a Livorno, ma ne era certo anche quanto presiedeva l'Autorità Portuale di Genova: «ricordo per esempio - ha confermato Gallanti - come il console Batini, personaggio storico di Genova, rimpiangesse i tempi in cui c'erano le merci varie e non le maledette scatole di metallo che hanno poi cominciato ad affollare le banchine dei porti. Lo dico chiaramente: oggi - ha sottolineato Gallanti - è più il porto ad aver bisogno della città che non viceversa: la Port Authority deve spesso confrontarsi con i grandi operatori internazionali e se non avesse la città dietro di sé rischierebbe di non contare assolutamente niente».
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- Chissà come Gallanti, convito com'è che quella tra città e porto debba essere una simbiosi, giudica i brani e le bozze del progetto di riforma della normativa in materia portuale, programma legislativo in corso da un'eternità e che sembra stia convergendo verso l'affidamento dei porti ad un presidente-manager di nomina governativa, soddisfacendo così le aspettative di coloro che valutano i principali porti quali asset infrastrutturali strategici la cui gestione deve necessariamente fare capo allo Stato e di coloro che assimilano i porti ad un'azienda, che come tale deve necessariamente essere guidata con piglio imprenditoriale. Entrambe visioni che non sembrano tenere affatto conto del rapporto tra il porto e la sua città, con i primi che non paiono capire che lo scalo portuale non può essere una mera servitù per la città e con i secondi che non danno l'impressione di rendersi conto che il porto può sì essere paragonato ad un gruppo imprenditoriale impegnato nei più svariati settori d'attività, ma che a differenza di qualsiasi grande multinazionale il porto si confronta unicamente e quotidianamente con un singolo territorio e con la sua comunità.
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- Nel corso dell'inaugurazione del Port Center di Livorno ad evidenziare i rilevanti aspetti economico-sociali del rapporto tra porto e città ci ha pensato Umberto Masucci, presidente nazionale del The International Propeller Clubs, organizzazione che rappresenta più di 1.300 soci presenti nei settori della logistica, dello shipping e dei trasporti: «il Censis - ha ricordato - ci ha appena consegnato il 5° Rapporto sull'economia del mare, spiegandoci come l'economia marittima produca più del 2% del Pil e dia lavoro a oltre 500mila persone. Credo - ha rilevato Masucci - che questo aspetto non possa essere scisso dal tema della integrazione tra i porti e le città: è necessario che gli uni e le altre imparino a rispettarsi».
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- Il nuovo Port Center di Livorno è ospitato nella Palazzina del Capitano all'interno della Fortezza Vecchia. Un contenitore prestigioso, parola di uno dei numerosi visitatori esteri d'eccezione giunti in occasione dell'inaugurazione: «quello che avete realizzato a Livorno - ha commentato il direttore del Port Center di Anversa, Philippe Demoulin - è qualcosa di stupendo. Difficilmente avreste trovato un luogo più adatto della Fortezza Vecchia per ospitare il vostro Port Center, che è al centro della città e che vi consente oggi di avvicinare ancora di più i cittadini alla realtà portuale».
- Il nuovo Port Center, che sarà pienamente operativo a partire dall'inizio del prossimo anno, sarà un concentrato di tecnologia, senza che per questo vengano dimenticate le radici storiche dello scalo labronico. Le origini del porto e la sua storia, infatti, verranno raccontati al pubblico attraverso un multiproiettore montato sul soffitto della sala che farà piovere sui visitatori i momenti salienti della storia del porto, ognuno simboleggiato da elementi iconici che poi ricorreranno nell'allestimento.
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- Al centro della sala espositiva il visitatore avrà poi a disposizione una “live map” del porto che visualizzerà il traffico dei natanti. Su questa mappa virtuale sarà possibile consultare i dati aggiornati relativi alle singole navi, alla loro rotta e velocità.
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- Sarà posi possibile scoprire quali sono le tipologie di merce di riferimento dello scalo livornese e quanti i volumi di traffico movimentati. Il visitatore troverà infatti, disposti su un apposito espositore, una serie di oggetti “narranti”, ognuno scelto per esemplificare le diverse categorie merceologiche di cui si vuole raccontare provenienza, modalità di stoccaggio, condizioni di trasporto e volumi. Gli oggetti, racchiusi in cubi trasparenti, contengono al loro interno un emettitore di segnale a radiofrequenza. Spostato l'oggetto dall'espositore al basamento centrale, viene attivato un video che racconta la provenienza delle merci, il relativo volume di traffico e i loro spostamenti all'interno del porto.
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- Nel Port Center sarà inoltre allestita una postazione interamente dedicata ai container. Una grande proiezione video mostrerà un time lapse con il carico/scarico di una nave portacontainer, mentre a lato uno dei contenitori verrà aperto e al suo interno un display da 32 pollici mostrerà dei contenuti relativi alla storia del contenitore.
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- Altri panel presenteranno al visitatore i vari passaggi del processo portuale e doganale, mostrandone i suoi principali elementi, e sarà anche disponibile una videoproiezione interattiva in grado di descrivere gli aspetti principali del traffico di passeggeri nel porto di Livorno, le interazioni tra il porto, la città e l'entroterra, il collegamento con gli assi logistici principali e i principali mestieri portuali.
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- «Per realizzare il Port Center di Livorno - ha spiegato il dirigente promozione e studi della Port Authority livornese, Gabriele Gargiulo, che ha diretto e seguito i lavori di realizzazione del nuovo centro espositivo - abbiamo attinto alle migliori esperienze presenti a livello mondiale: Ashdod, Anversa, Rotterdam sono stati solo alcuni dei nostri punti di riferimento. Con questo centro didattico espositivo vogliamo provare a stupire il visitatore, mettendolo in condizione di riscoprire il proprio porto e di apprezzarlo. Speriamo - si è augurato - che il pubblico risponda positivamente accorrendo in massa».
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- B.B.
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