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La UK Chamber of Shipping critica le iniziative legislative dell'UE in campo marittimo
Balston: quando una potenza regionale come l'Unione Europea crea proprie normative, allora la parità di condizioni a livello globale viene distorta
9 novembre 2015
La britannica UK Chamber of Shipping ha pubblicato un proprio studio sull'impatto che le normative dell'Unione Europa hanno sul settore del trasporto marittimo del Regno Unito, analisi che è stata presentata con lo specifico scopo di fornire al primo ministro di Downing Street elementi di cui tenere conto nella definizione di norme in sede comunitaria che possono avere un rilevante effetto su un'industria che - ha ricordato l'organizzazione che ha la missione di salvaguardare gli interessi dello shipping britannico - sostiene quasi 500.000 posti di lavoro nel Regno Unito e genera un valore pari a dieci miliardi di sterline.
La UK Chamber of Shipping ha specificato, che tra i principali rilievi alla politica in campo marittimo dell'UE, lo studio evidenzia come l'approccio ideologico volto a realizzare un'Unione sempre più coesa sia «fonte di distrazione» e che «nel 21° secolo la sua rilevanza dovrebbe essere posta in discussione». Per la UK Chamber of Shipping, la Commissione Europea dovrebbe anche cambiare il proprio approccio volto ad «un'Europa ove possibile» in un approccio rivolto ad “un'Europa laddove necessario». Tuttavia lo studio ammette che il mercato unico europeo ha generato enormi vantaggi per il settore dei trasporti marittimi e che la Commissione Europea dovrebbe concentrarsi sulla rimozione degli ultimi ostacoli con lo scopo di migliorare ulteriormente il mercato unico, per farne il «cane da guardia» a salvaguardia del libero scambio.
Secondo l'organizzazione britannica, inoltre, sarebbe necessario porre mano ad un intero riesame dell'attuale normativa comunitaria e della sua formulazione con l'obiettivo di eliminare norme inutili, che non hanno prodotto buoni risultati o che sono obsolete.
Commentando i risultati dello studio, il direttore della UK Chamber of Shipping, David Balston, ha specificato che è del tutto evidente che «alcuni elementi dell'Unione Europea funzionano bene, ma - ha aggiunto - la sua missione sta sfuggendo di mano e va nella direzione di un'Unione sempre più coesa che distrae da ciò che conta: la creazione di un mercato unico che è competitivo nel 21° secolo».
«Il settore dei trasporti marittimi - ha proseguito Balston - si basa sul commercio e qualsiasi meccanismo che può incoraggiare il libero scambio è qualcosa che istintivamente sosteniamo. Ma non c'è dubbio che l'impatto di alcune normative comunitarie colloca il Regno Unito e altre nazioni europee in una situazione di svantaggio competitivo. Lo shipping ha un regolatore globale che è l'International Maritime Organisation, che crea parità di condizioni a livello globale. Ma - ha rilevato Balston - quando una potenza regionale come l'Unione Europea crea proprie normative, allora questo scenario di parità di condizioni a livello globale viene distorto e le principali nazioni marittime, come il Regno Unito, ne risentono l'impatto più di altre».
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