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Ports America lascerà il porto di Oakland
Nel 2015 il porto americano ha movimentato2.277.515 container (-4,9%)
20 gennaio 2016
Il gruppo terminalista statunitense Ports America, che è di proprietà del gestore di fondi di investimento Highstar Capital di New York, ha annunciato la propria uscita dal porto di Oakland, dove attualmente opera il container terminal Outer Harbor Terminal (OHT) che ha una linea di banchina di 1.250 metri con profondità del fondale di -15 metri.
Ports America ha annunciato infatti la decisione di restituire il prossimo mese l'area su cui opera OHT alla Port of Oakland, rescindendo così il contratto di concessione che ha una durata di 50 anni e che era stato sottoscritto poco più di sei anni fa ( del 5 marzo 2009).
La Port of Oakland ha sottolineato che la decisione di rescindere il contratto è stata assunta unilateralmente dal gruppo terminalista. «Siamo delusi - ha commentato il direttore marittimo dell'authority portuale, John Driscoll - dal fatto che Ports America se ne stia andando, ma - ha aggiunto - siamo in trattative avanzate con i nostri partner marittimi per evitare interruzioni dell'attività ad Oakland». La Port of Oakland ha specificato che si aspetta che Ports America faccia fronte a tutti gli impegni contrattuali finché le due parti non concorderanno un ordinato passaggio delle consegne.
Inoltre l'authority portuale ha specificato che l'uscita di Ports America offre l'opportunità di trasferire navi e merci che sinora approdano al terminal OHT, che è uno dei cinque terminal portuali dati in concessione ad operatori privati, agli altri terminal del porto che attualmente presentano un eccesso di capacità di traffico. «Sappiamo - ha precisato Driscoll - che disponiamo di capacità terminalistica che ci consente il trasferimento del traffico. La nostra priorità è assicurare che i terminal si adoperino per consentire un tempestivo trasferimento del traffico».
Inoltre la Port of Oakland ha rilevato che l'uscita di Ports America consentirà di valutare nuove modalità di utilizzo dell'area lasciata dal gruppo terminalista, che potrebbe essere impiegata anche per attività non correlate al traffico containerizzato e ciò - ha ricordato la Port of Oakland - costituirebbe una novità assoluta per il porto al quale, sino dagli anni Sessanta del secolo scorso, approdano esclusivamente navi portacontainer.
Nel 2015 il porto di Oakland ha movimentato un traffico dei container pari a 2.277.515 teu, con un calo del -4,9% rispetto a 2.394.069 teu totalizzati nell'anno precedente.
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