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Nella seconda metà del 2015 si è accentuata la flessione delle performance economiche di CAI International
Dopo 27 trimestri consecutivi archiviati con un risultato economico netto di segno positivo, nel periodo ottobre-dicembre dello scorso anno la società è incorsa in una perdita netta
17 febbraio 2016
Dopo ben 27 trimestri consecutivi archiviati con un risultato economico netto di segno positivo, nel periodo ottobre-dicembre del 2015 la società statunitense di noleggio di container intermodali è incorsa in una perdita netta. Risale infatti al quarto trimestre del 2008 la precedente perdita netta trimestrale registrata dall'azienda, che era stata prodotta da una consistente riduzione di valore di attività ( del 11 marzo 2009).
CAI ha chiuso il quarto trimestre del 2015 con una perdita netta di -12,5 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 16,2 milioni di dollari nel corrispondente periodo dell'anno precedente. I ricavi sono aumentati del +11,7% attestandosi a 65,7 milioni di dollari e il risultato operativo, anch'esso per la prima volta dopo il quarto trimestre del 2008, è stato di segno negativo e pari a -2,6 milioni di dollari rispetto ad un utile operativo di 27,2 milioni di dollari nel periodo ottobre-dicembre del 2014.
Nell'intero esercizio annuale 2015 la società ha totalizzato ricavi pari a 249,7 milioni di dollari, in crescita del +9,7% sull'anno precedente. L'utile operativo è ammontato a 67,4 milioni di dollari (-34,9%) e l'utile netto a 26,8 milioni di dollari (-55,5%).
L'amministratore delegato di CAI, Victor Garcia, ha confermato le difficoltà riscontrate dall'azienda nell'ultima parte del 2015: «nel corso del quarto trimestre - ha spiegato - abbiamo operato in condizioni di mercato difficoltose. La domanda globale di contenitori è stata debole e non abbiamo avuto la tradizionale stagione di picco tra agosto ed ottobre. La domanda è risultata limitata per tutto il trimestre, in particolare in Asia, né si è verificato l'aumento della domanda che precede il periodo di vacanza del nuovo anno lunare e che ha avuto luogo negli ultimi anni».
Garcia ha specificato inoltre che «durante il quarto trimestre si è verificato un continuo calo dei prezzi dell'acciaio, che ha provocato non solo un calo dei prezzi dei container nuovi, ma ha avuto anche un impatto sui costi di posizionamento dei contenitori, in particolare in Asia. Inoltre - ha aggiunto - il dollaro forte ha ridotto i ricavi in dollari che introitiamo quando vendiamo container in molti mercati al di fuori degli Stati Uniti».
Se il 2015 si è concluso in maniera non soddisfacente per CAI International, Garcia ritiene che nei prossimi mesi potrà essere registrato un miglioramento: «guardando al 2016 - ha spiegato - traiamo incoraggiamento dai limitati ordini di equipment, dalla recente stabilità dei prezzi dell'acciaio e dall'attività di posizionamento di contenitori condotta dalle compagnie di navigazione e dai noleggiatori di container. Di conseguenza - ha osservato il CEO di CAI - la domanda e l'offerta di contenitori rimane in relativo equilibrio e, avvicinandosi alla consueta normale ripresa stagionale nel corso della seconda metà del secondo trimestre del 2016, un atteso miglioramento della domanda dovrebbe condurre ad un miglioramento dell'utilizzo della flotta».
Garcia ha fatto anche riferimento alle recenti fusioni annunciate nel settore del noleggio dei container, tra cui spicca quella progettata recentemente da TAL International e Triton ( del 10 novembre 2015): «noi - ha commentato Garcia - riteniamo che l'attività di consolidamento e la più rilevante quota di mercato che risulterà dalle annunciate fusioni di noleggiatori di container saranno di grande beneficio per CAI in futuro e che la nostra azienda emergerà dall'attuale mercato in una posizione più forte. Crediamo che la domanda di container migliorerà nel tempo e che gli sforzi che stiamo facendo nei nostri settori ferroviario e logistico continuerà ad espandere il valore intrinseco complessiva della nostra azienda».
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