- COSCO-PSA Terminal (CPT), la joint venture partecipata al 49% dal gruppo terminalista cinese COSCO Pacific e al 51% dal gruppo terminalista PSA di Singapore che gestisce il container terminal Pasir Panjang costituito da due banchine del porto di Singapore, ha annunciato la decisione di investire nella realizzazione di una nuova banchina in grado di accogliere le più grandi portacontainer della prossima generazione attuando le fasi 3 e 4 del progetto di costruzione del Pasir Panjang Terminal (PPT). La nuova banchina diventerà operativa il prossimo anno.
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- Nel 2015 COSCO-PSA Terminal ha movimentato un traffico di contenitori pari a 1.526.328 teu, con una progressione del +16,4% rispetto a 1.311.747 teu nell'anno precedente.
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- Intanto COSCO Pacific ha concluso l'esercizio annuale 2015 con ricavi pari a 798,1 milioni di dollari, con una diminuzione del -8,3% rispetto all'esercizio precedente che - ha precisato il gruppo terminalista - è stata determinata principalmente dal deprezzamento dell'euro e dello yuan rispetto al dollaro. I soli ricavi generati dalle attività terminalistiche sono ammontati a 486,8 milioni di dollari (-5,8%). Per evidenziare l'impatto dei cambi valutari, COSCO Pacific ha spiegato che i ricavi registrati dalla filiale greca Piraeus Container Terminal (PSA), che è attiva nel porto del Pireo e che lo scorso anno ha mostrato performance operative invariate rispetto all'anno precedente, ha totalizzato un incremento del +4,2% dei ricavi in euro, mentre l'equivalente in dollari, che è pari a 156,1 milioni, risulta inferiore del -12,5% rispetto a 178,5 milioni di dollari registrati nel 2014.
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- I ricavi prodotti lo scorso anno dalle attività di noleggio e commercializzazione dei container operate dal gruppo cinese ha generato ricavi pari a 315,7 milioni di dollari, con una diminuzione del -11,6% sul 2014. COSCO Pacific ha spiegato che il calo è stato determinato dalla rilevante flessione del -55,3% del numero di container venduti e dal calo del -15,2% del prezzo medio di vendita dei container riconsegnati al gruppo a conclusione di periodi di noleggio, contrazioni che hanno generato una riduzione complessiva del -62,1% dei ricavi della vendita di container ripresi in consegna dal gruppo rispetto al 2014. A ciò si è sommato l'impatto della riduzione media del -3,5% dei ricavi generati dai noleggi dei container della flotta.
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- A fronte di tale contrazione del volume d'affari, lo scorso anno COSCO Pacific ha tuttavia registrato un risultato operativo analogo a quello del 2014 essendo stato pari a 226,7 milioni di dollari. Inoltre l'utile netto è cresciuto del +28,7% attestandosi a 402,7 milioni di dollari e l'utile attribuibile agli azionisti è stato pari a 381,6 milioni di dollari (+30,4%). Il rialzo delle performance economiche è attribuibile principalmente all'effetto della liquidazione di accantonamenti derivanti dalla cessione della partecipazione pari al 21,8% nella società di produzione di container CIMC ( del 21 maggio 2013). COSCO Pacific ha specificato che escludendo l'effetto di tale liquidazione l'utile per gli azionisti risulta pari a 302,5 milioni di dollari, con un aumento del +3,3% sul 2014.
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- Lo scorso anno i terminal portuali gestiti da COSCO Pacific hanno movimentato complessivamente un traffico dei container pari a 68,7 miilioni di teu, con un incremento del +2,0% sull'anno precedente.
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- È stata completata intanto la scorsa settimana l'accentrazione del gruppo COSCO Pacific sulla sola attività di gestione di terminal portuali, trasformazione che è avvenuta nel quadro della fusione delle società armatoriali cinesi COSCO e China Shipping, che è stata portata a termine il mese scorso ( del 18 febbraio 2016). Il 24 marzo 2016, infatti, COSCO Pacific ha concluso la cessione della filiale Florens Container Holdings, che è attiva nel settore del noleggio di container, che è diventata di intera proprietà di China Shipping come previsto dal piano di fusione con COSCO ( del 11 dicembre 2015).
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